La recensione di Il migliore dei mondi, disponibile su Prime Video dal 17 novembre

Non si sbaglierebbe a sostenere che in Italia esista un solo vero autore mainstream che possa essere definito postmoderno e che questo sia Maccio Capatonda (arrivato tipo 30 anni dopo l’esplosione del postmoderno). Fin dall’inizio della sua carriera Capatonda ha sempre inteso le sue immagini non come il simulacro di qualcosa di reale ma come un rimando per altre immagini ancora (quelle di altri film come quelle di altri trailer), ha sempre forzato le connessioni logiche interne alle trame che siamo abituati a fare con i film per finalità comiche (come fanno le parodie ma senza fare parodie nel senso stretto del termine) e così facendo ha sempre riflettuto sulla natura dei mezzi per i quali produceva, per quanto poi non si sia mai trattato di riflessioni di incredibile complessità.

Il migliore dei mondi, il suo terzo film, mette insieme tutto questo. È la storia di un uomo che fa una vita piena di tecnol...