La recensione di Piccoli omicidi tra amiche – Seance, al cinema dal 24 febbraio

Per la maggior parte del tempo Piccoli omicidi tra amiche di Simon Barrett ci prova, nascondendosi dietro a un dito, ad affermarsi come un horror “serio”, che vuole fare paura, che vuole essere più furbo di chi guarda. Poi, come se da sé avesse capito di non essere giunto da nessuna parte, sul finale si toglie letteralmente la maschera e si mostra per il B-movie quale effettivamente è e, con spirito gore ed evidente pretestuosità (sì, il classico spiegone) compie come una sincera ammissione di colpevolezza. 

Mosso dal mood ormai un po’ nostalgico di certo cinema teen horror di inizio millennio, quello del “cute but psycho”, di ragazze carine fissate con la morte, Piccoli omicidi tra amiche come le sue protagoniste ha però, decisamente, evidenti problemi di identità. Non solo perché queste sedicenni che studiano in un collegio femminile infestato da un fantasma assassino sono interpretate da attrici su...