Al secondo film arriva Gesù, o quasi.

Qualcuno salvi il Natale 2 prende la fortunata intuizione di rileggere Babbo Natale con una chiave d’azione ma non troppo, usando la capacità eccezionale di Kurt Russell di donargli delle note dure senza mai passare sopra a quelle buone, tranquille e serene proprie del personaggio, e la mescola con una più concreta origine cristiana. Nel momento in cui piattaforme globali proprio come Netflix cercano di emancipare il Natale da un’idea cristiana, puntando sui valori commerciali e pagani per risultare se non altro godibile da tutte le religioni, questo film fa una scelta diversa.

In una sequenza precisa e isolata le origini di Santa Claus vengono ricondotte all’Asia minore, l’odierna Turchia, vestito come un profeta dell’Antico testamento (bastone e tunica). Ma non solo, anche l’energia che alimenta tutto il suo Villaggio viene raccontata come proveniente da un frammento della vera stella di Betlemme.