La recensione di Terra e polvere, al cinema dal 30 marzo

Il cinema d’autore sta (ri)riscoprendo la terra.

Alle storie di urbanizzazione infelice, infatti, si contrappone oggi una visione della terra nostalgica e malinconica, quasi fosse un Eden impraticabile in cui non è possibile fare ritorno. Di questa tendenza, Terra e polvere di Ruijun Li è un esempio lampante e centratissimo: in una storia di miseria contadina della Cina rurale, tutta di stenti e fatica, l’effetto nostalgia per quel modo di vivere “ingenuo” e autentico è esattamente tanto meraviglioso quanto insostenibile. La società sta andando troppo veloce, la Natura è ormai totalmente Cultura e – come recentemente ha fatto il cinema spagnolo con Alcarràs e As Bestas – Ruijun Li ce lo dice soprattutto con le immagini e con una consapevolezza narrativa tanto sottile quanto solida.

Terra e polvere è ambientato precisamente nella regione nord-est del Gansu, fatta di grandi pianure e dune sabbiose. In questo contesto o...