Nemiche Per La Pelle: la strana storia di Luca Lucini

Nemiche Per La Pella è il settimo film di un regista bizzarro: Luca Lucini. È stato uno dei protagonisti del recupero di pubblico da parte del cinema italiano del nuovo millennio

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Chi è Luca Lucini?
Un regista. Anzi... il regista di Nemiche Per La Pelle, commedia che gioca sulla rivalità divistica e femminile tra Claudia Gerini e Margherita Buy dal 14 aprile in sala.
Ma forse è anche qualcosa di più: uno dei protagonisti della scalata del cinema italiano per riprendersi le vette, o anche i cuori, di quegli spettatori del nostro paese che lungo il ventennio '80-'90 si erano profondamente disamorati del nostro cinema. Proveniente dal mondo dei videoclip e della tv con esperienze sia in Inghilterra che a Canale 5 in Italia, entra e si fa le ossa nel mondo delle pubblicità come tanti registi anglosassoni (Michael Bay, David Fincher, Edgar Wright, Ridley Scott) e pochi dello stivale (Alessandro D'Alatri). Lucini si fa notare con il corto Il Sorriso di Diana all'interno del film collettivo Sei Come Sei (2002). È la svolta.

Sei Come Sei

Arriva il sodalizio con Cattleya dove trova un produttore (Riccardo Tozzi) che crede a tal punto in lui da "bloccarlo" e farlo diventare regista di franchigia con un rapporto da sei-film-in-sei-anni. Citiamo Cattleya e Tozzi non a caso: sarà il produttore romano di Romanzo Criminale e Benvenuti Al Sud a rimarcare in quel magico 2010, quando il cinema italiano riconquista il 50% del mercato interno (leggi: in quell'anno un film su due visto nel nostro paese è italiano), l'importanza di un percorso lungo e ben calibrato cominciato da cineasti e produttori fin dai primi anni del nuovo millennio. Luca Lucini il suo mattoncino alla causa lo porta e sicuramente è uno di quei registi che aiutano, in quel periodo evocato da Tozzi, tanti spettatori a superare un certo pregiudizio nei confronti di un film di casa nostra. Recentemente abbiamo sentito Paolo Genovese ricordare proprio a BadTaste.it la sua attività frenetica prima del successone di Perfetti Sconosciuti costituita da sette-film-in-sette-anni a partire da La Banda Dei Babbi Natale (2010) fino ad arrivare, appunto, a Perfetti Sconosciuti.
Lucini parte nel 2004 con Tre Metri Sopra Il Cielo fino ad arrivare al 2010 con La Donna Della Mia Vita.
Comincia con un melodramma giovanilista da best-seller di Federico Moccia, con uno Scamarcio pre-stardom ovvero pre-Ho Voglia Di Te, e termina il sodalizio con Cattleya con La Donna Della Mia Vita, commedia sofisticata d'ambientazione alto borghese con il divo Cattleya ormai sempre più affermato Luca Argentero accanto al sempre più maturo e stimato Alessandro Gassman.
Durante il sessennio luciniano 2004-2010 arrivano gli equivoci sentimentali da screwball comedy de L'Uomo Perfetto (2005), la coralità agrodolce di Amore, Bugie & Calcetto (2008), la love story super intima Solo Un Padre (2008) e l'episodicità comica di Oggi Sposi (2009).
Caratteristica interessantissima di Lucini: è uno shooter. Non mette mano, cioè, alla parte letteraria di un film. Eccezion fatta per Amore, Bugie & Calcetto (di cui è autore del soggetto con il brillante Fabio Bonifacci) non lo troverete mai nei credit di questi sei-film-in-sei-anni né come soggettista né come sceneggiatore.
Ne escono fuori dei film gradevoli e accessibili dove si recupera il rapporto di forte collaborazione tra colui che mette in scena e colui che fornisce il copione senza che i ruoli siano morbosamente sempre e solo ricoperti dalla stessa persona. Lucini è uno di quelli che fa dire: "Ma lo sai che non sembra un film italiano?". Sembra di vedere un buon cinema di intrattenimento senza lo stress di essere geniale ma con la precisa convinzione di non risultare, più che volgare (parola abusata), stilisticamente sciatto. Sono pellicole agili, oseremmo dire profumate, che trasformano in star degli ex caratteristi (Claudio Bisio), consolidano l'importanza della spalla (Giuseppe Battiston, Angela Finocchiaro) e lanciano una serie di attori giovani e sexy in rampa di lancio verso una celebrità più o meno mantenuta, o addirittura espansa, negli anni (Scamarcio, Argentero, Inaudi, Morelli, Bosca, Nigro, Balducci, Saunders, Foglietta).

Conclusioni

Nemiche Per La Pelle è il settimo film di Lucini. Dopo il periodo di grande intensità 2004-2010, il nostro si è preso una pausa dalla regia cinematografica per lanciarsi in produzioni sperimentali e tornare alla pubblicità (sua la regia dei divertenti spot Caffitaly con Luca Argentero). Nonostante non sia uno dei suoi picchi di good entertainment (i vertici luciniani sono ancora oggi L'Uomo Perfetto e Amore, Bugie & Calcetto), Nemiche Per La Pelle è l'ennesima idea di commedia elegante di buon cuore (Lucini è un ottimista) e più di qualche risata portata avanti da questo regista quasi completamente ignorato dalla critica, discreto e per questo completamente scevro da nevrosi, velleitarismi o tic retorici, anche in comunicazione, di tanti suoi colleghi connazionali.
Siamo ancora convinti che con un copione giusto in mano, questo signore già molto esperto nonostante i soli 49 anni di età... possa essere in grado di sfornare qualcosa di molto piacevole e bello da vedere.

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