Nella splendida serie di Netflix Bojack Horseman a un certo punto il protagonista, un cavallo/attore depresso e alcolizzato, riesce a conquistare il ruolo della sua vita impersonando il famosissimo purosangue Secretariat in un biopic ad alto budget. A metà riprese, però, Bojack soffre di un crollo nervoso e scappa in New Mexico alla ricerca di una ragazza di cui si era invaghito vent’anni prima. Al suo ritorno è convinto di dover pagare una tremenda penale per aver interrotto la lavorazione del film ma, con sua enorme sorpresa, scopre che il regista (una balena che ripete sempre “siamo a Hollywood, non stiamo girando Casablanca!”) e il produttore (una tartaruga ebrea parodia dei fratelli Weinstein) hanno completato l’opera ricreando l’equino in CGI. Il film sarà un grande successo e finirà addirittura candidato agli Oscar con Bojack confuso sul suo effettivo ruolo all’interno della grande macchina degli studios.

La vicenda ovviamente esagera a fini comici il metodo di lavoro del cinema...