Mi piacerebbe molto credere che tutti quelli che fanno un film tratto da un’altra opera, magari di grande successo, siano dei veri appassionati. E che le loro parole di ammirazione verso l’originale siano sincere. Ma, sarà per un certo cinismo, sarà perché un po’ l’ambiente lo conosco, spesso ho difficoltà a crederci.

Prendiamo il caso di Superman. Tutti adorano l’uomo d’acciaio, soprattutto il regista Bryan Singer, che stravede per i primi film della serie. Però, quando vai a leggere certe dichiarazioni della troupe, ti viene da pensare che non sia proprio così e che sotto ci sia qualcos’altro. Per esempio, lo sceneggiatore Michael Dougherty sostiene che in questo film ci sia una “vera sfida emotiva per Superman, che non ne ha mai avuta una del genere prima d’ora”, riferendosi alle difficoltà con Lois Lane. Invece, il produttore Chris Lee ritiene che il film sia di grande attua...