Nel 1994 Quentin Tarantino apparì in un cameo in Il tuo amico nel mio letto, diventato più celebre del film stesso. Parlava di Top Gun in un monologo che, ancora oggi, è una lettura curiosa – e spesso avallata dalla critica – del film di Tony Scott.

Nonostante sembri un film sugli aerei, il brivido della velocità, l’allenarsi per essere sempre migliori e pronti per la guerra, per il personaggio interpretato da Tarantino in realtà parla di tutt’altro: “Una storia su un uomo in lotta con la propria omosessualità.

La scena della partita di beach volley

In un simpatico editoriale di Esquire Dave Holmes aggiunge alla suddetta teoria anche la presenza dell’iconica scena della partita di pallavolo. In quel momento, dice, il film ha diviso in due il pubblico maschile che aveva un differente interesse per le stesse immagini. Tra un volo e l’altro Tom Cruise, Val Kilmer e Rick Rossovich si intrattengono in attività sportive mostrando i muscoli. Senza maglia. Sudatissimi e abbronzati. Ammiccando l’uno con l’altro (e allo spettatore). 

Kenny Loggins nel frattempo canta Playing With The Boys, in cui il testo recita “i corpi fanno gli straordinari, uomo contro uomo (…) se vuoi trovarmi starò giocando tra i ragazzi”. Tony Scott, generosissimo di slow motion, inquadra i corpi come delle macchine perfette nel massimo della loro forma. In un modo non tanto diverso da come raccontava gli aerei stessi: potenti mezzi pieni di fascino nel loro equilibrio aerodinamico (e muscolare nel caso dei personaggi).

Insomma: una scena diventata di culto per parte degli spettatori che, ancora prima della teoria di Tarantino, avevano individuato il sottotesto gay. Una lettura che, come ha recentemente spiegato il produttore Jerry Bruckheimer, probabilmente è stata inconsapevole da parte di Scott e degli attori. Data anche l’amicizia tra Tony Scott e Tarantino, Bruckheimer considera questa sua interpretazione come nient’altro che un complimento. 

In realtà in un’intervista in occasione del trentesimo anniversario del film, Scott ammise di essersi interrogato a lungo su come approcciare la scena decidendo di andare fino in fondo. Ha convinto gli attori a togliersi la maglia e a cospargersi di olio per bambini. Prende inoltre esplicitamente come riferimento l’immaginario omoerotico del fotografo Bruce Weber. Magari il sottotesto non era voluto in sceneggiatura, non c’è dubbio però che il regista l’abbia inquadrato per farlo emergere esplicitamente e in maniera totalmente consapevole.

La lettura omoerotica di Top Gun

Vediamo però nel dettaglio quali sono gli argomenti a favore di questa interpretazione. 

Quello che nella clip non viene detto è che tutto parte dal gaze, lo sguardo che sovrintende le scelte delle inquadrature. Quello adottato dal regista è interessato soprattutto alla mascolinità. In fondo si sta parlando di un film quasi esclusivamente maschile dedicato non alla guerra bensì alla vita dei “Top Gun”. Il cameratismo, l’addestramento, e la costruzione di legami fortissimi in una squadra che deve essere disposta a perdere la vita per il bene della missione e del resto del team, sono il cuore del film. 

Il fisico maschile è come un oggetto, un’arma da guerra e i rapporti di cameratismo tra i giovani uomini, con la loro mascolinità, sono presenti anche nell’articolo che ha ispirato il film pubblicato su California Magazine.

Il critico Mark Simpson ha definito questa spasmodica ricerca di virilità come una eterosessualità aspirazionale. C’è da dire che Top Gun non era così distante dal resto dei buddy movie e degli action hollywoodiani dell’epoca, che spesso giocavano proprio con questa ambiguità mascherando l’eccessivo interessamento alla bellezza maschile come esaltazione della forza muscolare dell’eroe action.

Ebbene in questo Tarantino fu illuminante, sintetizzando in poche parole tutte queste analisi. 

Un grande film si riconosce dal suo grado di sovversione. Ci vuole sovversione ai massimi livelli. Sai qual è il più grande copione del c**zo che sia mai stato scritto nella storia di Hollywood? Top Gun! Top Gun non è la storia di un branco di piloti da combattimento, è la storia di un uomo che combatte la propria omosessualità!”, dice ne Il mio amico nel tuo letto. “Maverick vive al massimo, come un vero eroe, sempre in prima linea. Poi c’è Iceman con tutto il suo equipaggio. Sono gay, incarnano l’ideale omosessuale. Il messaggio è vai con i gay, lui è in bilico e non sa scegliere!” Qui subentra Charliotte Blackwood, interpretata da Kelly McGillis che incarna il simbolo dell’eterosessualità che invita a “seguire le regole”. 

Lui va a casa di lei, dovrebbero fare sesso ma se la prendono comoda. Lui si fa la doccia. E non fanno sesso. Lui prende la motocicletta e se la squaglia”. 

Nella scena successiva c’è un’altra prova: Charlotte è vestita da uomo, porta il berretto, gli occhiali da aviatore e il giubbotto di Iceman. Vuole conquistare Maverick che crede stia “diventando gay” e lo fa vestendosi proprio con ciò che secondo lei attira il ragazzo. Lei vuole riportarlo a se impedendogli di abbracciare la sua attrazione verso i compagni della marina.

Anche in Top Gun: Maverick c’è una scena a torso nudo, in spiaggia, sotto gli occhi di Penny (Jennifer Connelly). Anche se vediamo Pete fare l’amore con lei e ritratto come uno “sciupafemmine” il regista Joseph Kosinski ha mantenuto in parte l’ambiguità presente nel primo film. Non ha sicuramente fatto un aggiustamento al passato, mantenendo intatta la fase adolescenziale di scoperta di sé immaginata da Tony Scott. Forse è proprio la repressione del pilota, il doversi conformare a delle regole militari di condotta e alla diffusa omofobia tra i plotoni, che lo porta a infrangere i limiti e a cercare sempre di più il cielo e l’adrenalina. 

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