Il castello delle stelle vol. 1: 1869 - La conquista dello spazio, la recensione
Abbiamo recensito per voi Il castello delle stelle vol. 1: 1869 - La conquista dello spazio, opera scritta e disegnata da Alex Alice
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.

Lo stesso spirito è rintracciabile in Claire Dulac - esploratrice, moglie e madre del giovane Séraphin - impegnata nella dimostrazione dell’esistenza dell’Etere. Con la sua mongolfiera, la sua incrollabile fede nella scienza e il supporto della sua famiglia, Claire parte per un’impresa che richiederà un sacrificio molto alto.
La fine dell’età dell’innocenza coincide per Séraphin con l’inizio di una nuova fase della sua vita: qualcuno ha ritrovato i diari di viaggio di sua madre e l’ha invitato insieme a suo padre, l’ingegnere e professor Archibald Dulac, a raggiungerlo presso il suo castello in Baviera.Circa cent’anni prima rispetto alla conquista dello spazio da parte di russi e americani, inizia il grande viaggio verso l’ignoto dei Dulac a bordo dell’etermobile Schwanstern, animato dal vivace contesto di fine Ottocento. Questo è l’incipit dello splendido romanzo grafico di Alex Alice intitolato Il castello delle stelle vol. 1: 1869 - La conquista dello spazio, presentato in Italia da Oscar Ink in un volume dal formato francese, con copertina rigida e un ricco apparato redazionale.

Partendo da queste basi, l’autore crea una sceneggiatura ricca di intrighi e colpi di scena, in cui le avventure di Séraphin e di suo padre incontrano la Storia, quella dei manuali scolastici: la scoperta di una fonte di energia così potente solletica l’appetito dei vari regnanti e ben presto sullo sfondo si palesa lo scontro tra bavaresi e prussiani. In questo contesto, l’elemento storico crea una condizione di verosimiglianza che accentua l’empatia verso la vicenda e implementa il trasporto durante la lettura.
Carico di thrilling e appassionante, Il castello delle stelle conquista soprattutto grazie alla sensibilità con la quale l’autore caratterizza i protagonisti. Al di là dei viaggi spaziali, delle lotte intestine presso la corte imperiale, dell’etere e del suo utilizzo, quello che scalda il cuore è il racconto umano: sentimenti come l’amore che lega un figlio alla madre o l’austera severità di un padre che cerca di proteggere la sua prole emergono prepotenti nella loro bellezza; così come l’amicizia, l’invidia e tutte quelle altre emozioni che contraddistinguono l'essere umano.
La sceneggiatura sceglie dal quotidiano i suoi "eroi", gente comune tra cui spiccano l’animo cristallino di Séraphin, la figura comica di Hans o lo spirito ribelle della sua sorellastra, Sophie; ognuno di loro apporta calore e colore a un racconto corale intrigante, dal carattere universale e ben bilanciato tra le sue molteplici anime.
Colpisce, inoltre, la capacità di Alice di immaginare - e realizzare - scenari mozzafiato che spazino dagli sfarzosi castelli bavaresi alla superficie lunare. A questa incredibile dote va aggiunta la capacità di progettare macchinari, navicelle e altre invenzioni spettacolari. Il suo stile artistico - figlio della tradizione della bande dessinée - crea un’aura da favola moderna, generando nel fruitore la stessa meraviglia che suscitano le creazioni del grande Hayao Miyazaki. Gli acquerelli - resi splendidamente dalla qualità della carta - accentuano la sensazione di trovarsi di fronte a una storia senza tempo, dotata di una bellezza disarmante.
Il castello delle stelle è una delle letture più belle e delicate di questo 2017, un insieme di elementi perfettamente equilibrati e orchestrati dalla sapiente regia di un Alex Alice particolarmente ispirato.