Noise Press è un casa editrice italiana nata nel 2014 da un’idea di Luca Frigerio, affiancato da Alessandra Delfino e Massimiliano Grotti. Tra i titoli proposti dalla casa editrice abbiamo preso in considerazione due albi, di cui vi proponiamo una piccola analisi: il primo, dalla collana Voice, realizzato da Paolo Maini e Ludovica Ceregatti si intitola A Sort Of Fairytale; il secondo si intitola The Steams ed è stato scritto da Grotti e Frigerio per le matite di Umberto Giampà.

 

 

A SORT OF FAIRYTALE

Titolo: A Sort of Fairytale 1 Testi: Paolo Maini Disegni, colori e copertina: Ludovica Ceregatti 
Formato: 16,8 x 23,8 cm, brossurato, 60 pp., colori Prezzo: € 10,00

A Sort of Fairytail 1, copertina di Ludovica CeregattiIn un futuro non troppo lontano il mondo è stato vittima di violente barbarie e la civiltà che conosciamo è regredita a uno stadio primordiale in cui vige la legge del più forte. I Predatori sono delle bande che attaccano gli avamposti in cui si raccolgono le ultime comunità di persone scampate alla distruzione. Eppure, siamo solo nei primi anni del prossimo decennio; cosa è successo di tanto terribile da stravolgere così radicalmente il mondo come lo conosciamo oggi?

In questo futuro apocalittico seguiamo le avventure di Zoe, una bambina di soli nove anni partita alla ricerca dei suoi genitori che crede ancora vivi. Il suo viaggio è diretto verso un avamposto, forse l’ultimo ancora non raggiunto dai Predatori, e a guidarla c’è la mappa che le ha lascito il padre. A farle compagnia, invece, un diario, le matite colorate e i suoi disegni.

Il pullman sul quale stava viaggiando finisce subito vittima di un attacco e il destino della bimba sembra ormai segnato. Ma, come avremo modo di vedere più avanti, qualcosa di magico e potente ha colpito la Terra, qualcosa che sembra aver trasformato anche il mondo animale…

Con A Sort of FairytaleNoise Press pubblica un’interessante saga che unisce diversi generi raccogliendo spunti da romanzi, fumetti o serie TV e li rileggendoli in una chiave inedita e piacevole che non mancherà di appassionarvi.

Partendo da un contesto post-apocalittico, lo scrittore Paolo Maini inserisce spunti di natura fantasy, ponendo al centro della narrazione una bimba e un animaletto dalla forma buffa e cogliendo a piene mani dal genere funny animals: un patchwork dalle più disparate influenze e tradizioni rilette con una personalità e una bravura tale da meritare una lettura attenta. Le capacità di Maini si esaltano anche in fase di caratterizzazione dei personaggi: l’empatia con Zoe è immediata e riuscita, così come risultano interessanti gli altri comprimari che si alternano in questa prima fase della vicenda.

Il cambio di registro che, dopo una fase iniziale a dir poco fanciullesca ci catapulta nel vivo dell’azione e dell’orrore, risulta perfettamente riuscito e funzionale. Gli occhi candidi di Zoe ci portano attraverso un mondo che non riconosciamo più, in cui l’impianto etico e morale è andato completamente distrutto.

Gli spunti che hanno portato alla genesi di A Sort of Fairytale vengono messi in scena egregiamente e, grazie al giusto alone di mistero che avvolge l’intera storia, la voglia di continuare questo avvincente esperimento targato Noise Press è grande.

Altrettanto di spessore è anche la prova al tavolo da disegno di Ludovica Ceregatti: il suo tratto in bilico tra il realismo e il cartoonesco riesce sempre ad adattarsi alle diverse fasi della narrazione; le sue tavole portano al cuore del racconto, facendo vivere al lettore ogni turbamento della protagonista, grazie all’espressività del suo volto. Le colorazioni pastello (opera della stessa Ceregatti) conferiscono poi un’aura fiabesca al tutto che stride in maniera netta con la violenza tratta e con le condizioni precarie della protagonista. Delicata, piacevole ed elegante nelle soluzioni adottate, la Ceregatti si impone all’attenzione per questa sua capacità di raccontare la vicenda attraverso immagini dal sicuro impatto che mettono in contrapposizione il mondo infantile e immaginario di Zoe, strappata troppo presto e troppo forte dalla realtà. Un albo consigliato, ben curato e valido sotto ogni aspetto.

 

 

THE STEAMS

Titolo: The Steams 1 Soggetto: Massimiliano Grotti, Luca Frigerio, Paul Izzo

Sceneggiatura: Luca Frigerio, Paul Izzo Disegni: Umberto Giampà, Daniele Cosentino

Colori: Mattia Zoanni, Marcello Iozzoli Copertina: Umberto Giampà

Formato: 16,8 x 26,1 cm, spillato, 40 pp., colori Prezzo: € 5,50

The Steams 1, copertina di Umberto GiampàA dispetto di A Sort of Fairytale, The Steams è una serie ambientata negli anni ‘10 del secolo scorso e in questo primo numero ci vengono presentati due dei protagonisti. La prima è Lady Caitlin Ward, bella e sensuale spia britannica al servizio di Sua Maestà. Caitlin ha eredita un’enorme fortuna dopo la misteriosa morte del marito, Lord Samuel Ward, ciononostante continua il suo servizio presso il S.I.S., servizio di intelligence segreto. Ben presto le viene affidato un’assistente, un tecnomago, Wymond, un ragazzo tanto imbranato quanto timido, ma custode di uno strano potere. Durante le indagini per un caso anomalo, i due troveranno degli interessanti indizi che potrebbero risolvere il mistero della morte del marito di Caitlin…

Girando l’albo è invece possibile vedere in azione il grande e potente Volodymir Azarov, meglio conosciuto come l’Orso di Kodiak. Abbandoniamo le atmosfere vittoriane di inizio secolo scorso per immergerci nella natura selvaggia e inospitale dell’Alaska, tra incontri di pugilato clandestino, debiti da pagare e un uomo dal braccio cibernetico. Questo personaggio così rude e violento, però, nasconde un cuore e un’umanità proporzionali alla sua stazza.

Un primo numero veloce e immediato che senza troppi fronzoli o giri di parole ci porta nel vivo dell’azione, in un vortice di situazioni ricche di thrilling e suspense. Le note introduttive ci permettono di conoscere i pochi elementi essenziali di questi personaggi nati da un’idea di Luca Frigerio, Massimiliano Grotti e Paul Izzo, approfonditi in fase di sceneggiatura dallo stesso Frigerio (la storia di Lady Ward) e Izzo quella di Azarov.

Analizzando le 40 tavole di questo primo spillato (20 per ogni storia) non possiamo non apprezzare la volontà degli autori di conquistare l’attenzione del lettore con un fumetto action dall’ambientazioni derivata da un illustre predecessore come La Lega degli Straordinari Gentlemen di Alan Moore e Kevin O’Neill. Tale scelta viene supportata da una narrazione serrata e veloce che non manca di giocare da subito le carte vincenti, quelle in grado di conquistare il lettore casuale. Tanta azione è supportata dalle matite di Umberto Giampà e Daniele Cosentino, dotati di due stili molto differenti: il primo mantiene un tratto naturalistico fluido ed espressivo, capace di ricreare le belle ambientazioni della Londra di inizi ‘900; il secondo ha un tratto più fresco, dinamico, accattivante che spesso non disprezza soluzioni cartoonesche che ben si adattano alle diverse fasi del racconto.

In conclusione, un primo numero interessante, ma che dice ancora troppo poco per spingere a comprare il secondo numero. L’estrema compressione degli eventi e il non aver messo a disposizione un maggior numero di tavole in grado di far decantare l’interesse del lettore potrebbe penalizzare oltremodo una serie che, per quanto messo in campo, non ci sentiamo di bocciare senza appello.