Dopo soli sei numeri si conclude 4Hoods. La serie appartenente alla cosiddetta “linea young”, che Sergio Bonelli Editore ha lanciato per conquistare i lettori più giovani, giunge al capolinea con lo spillato di questo mese, Il canto delle dune, uscito in edicola lo scorso 11 agosto.

A darne l’annuncio sulla propria pagina Facebook è stato il creatore del titolo, Roberto Recchioni. Senza mezzi termini e puntando dritto al motivo dello stop non preventivato, l’autore romano ha ammesso le proprie responsabilità e quelle dell’editore, individuando le cause soprattutto nel probabile modo sbagliato in cui la collana e stata proposta, difendendone invece idee, contenuti e plaudendo all’ottimo lavoro del suo team creativo, guidato da Federico Rossi Edrighi e Riccardo Torti, oltre al copertinista Cristiano Spadoni.

Ecco il post completo di Recchioni, che non ha nascosto, com’è comprensibile, una certa amarezza, ma che ha concluso assicurando che 4Hoods non è un capitolo chiuso:

 

4Hoods 6: Il canto delle dune, copertina di Cristiano Spadoni

Esce oggi il numero 6 dei 4Hoods, l’ultimo che troverete in edicola.

In ventiquattro anni di carriera ho avuto la fortuna di non dover mai scrivere, fino a questo momento, un messaggio del genere, nonostante i molti progetti varati in ogni ambito del settore ma… una prima volta capita a tutti, no?

Ora dovrebbe esserci la parte in cui dico che il problema è nel terminale di vendita (quelle edicole che, in effetti, sono in crisi nera), nella “crisi del fumetto” (cosa in cui non credo per nulla) o nei lettori (questo è falso sempre). Ma ho sempre in mente quella scena di Nanni Moretti in cui se la prende con i politici e li paragona a quei tennisti italiani con le spalle strette che danno sempre la colpa a qualcosa che prescinde da loro. Colpa della rete, colpa dell’arbitro…

Ecco, non è questo il caso.

Se 4Hoods non ha funzionato nella misura in cui speravamo nell’ambito delle edicole, è una nostra responsabilità.

Non credo che sia un problema di contenuti o idee perchè Federico Rossi Edrighi, Riccardo Torti, Cristiano Spadoni e tutti i numerosi coloristi coinvolti, hanno fatto – per me ma non solo per me – un ottimo lavoro.

Probabilmente, abbiano sbagliato il modo di proporre e comunicare l’opera.

Pazienza.

Si impara anche dagli errori.

Specie dagli errori.

E, visto che in questi avventurieri incappucciati crediamo ancora, questa non è una fine.

I 4Hoods torneranno, in una proposta differente, più in linea con le tendendenze del mercato, molto presto. E magari, anche con qualche piccola novità.

Ora e per sempre, che sia fatta l’Avventura!