Ha lasciato il segno alla Marvel e si è imposto all’attenzione della DC, ma ora sembra avere trovato la sua sistemazione definitiva nel “terzo polo” fumettistico: Brian M. Bendis approda in casa Dark Horse, trasferendosi armi e bagagli presso la casa editrice dell’Oregon, e soprattutto portandosi dietro tutto il corpus delle sue opere creator-owned, l’universo Jinxworld di cui ha curato personalmente la creazione e lo sviluppo nel corso degli ultimi anni.

 

 

Dopo l’annuncio ufficiale, Bendis fornisce alcuni dettagli sulla sua scelta, su come sia maturata nel corso degli anni e su quali progetti abbia in serbo per il futuro assieme al team editoriale del cavallino rampante. E non lasciandosi sfuggire nessuna delle nuove opportunità che il palcoscenico del Fumetto americano ha da offrire, Bendis dice la sua anche sulla sua potenziale adesione al progetto Substack, la piattaforma di autori a cui stanno accorrendo molte grandi firme del settore.

Queste le parole di Bendis in merito:

 

Powers: The Best Ever, copertina di Michael Avon Oeming

Bendis – È un lavoro che è proseguito dietro le quinte per mesi. Volevamo che ogni cosa fosse al suo posto prima di dare l’annuncio pubblicamente. Ora è tutto sistemato e stiamo andando alla grande. Ed è stato bellissimo annunciarlo proprio perché tutto è andato alla grande, e la reazione è stata quella che speravamo.

Sono entrato nel mondo del Fumetto proprio nello stesso periodo in cui la Dark Horse si è fatta notare. Ricordo che la guardavo con invidia e dicevo: “Ahh, quanto vorrei essere lì, dove fanno cose come Sin City e Grendel“. C’era la netta sensazione che la Dark Horse fosse una delle vetrine più prestigiose del Fumetto, che dovessi essere davvero bravo per lavorare con loro. E io e i miei amici soffrivamo, sognando di essere visti come autori di quel livello, capisci? Poi nel corso degli anni, ho stretto amicizia con alcuni membri della casa editrice, come Diane Schutz, con cui ho un ottimo rapporto, e che ha lavorato a lungo come Executive Editor. Quindi di tanto in tanto si continuava a parlarne. Poi ho lasciato la Image e sono andato alla Marvel, e la Marvel voleva che restassi lì, e ovviamente in quel momento quella fu la mossa giusta da fare.

Poi, quando stavo per lasciare la Marvel, il mio piano era di chiamare Mike Richardson e dire: “Ehi, che ne dici di fare quel discorso serio di cui abbiamo parlato per anni e anni?”. Ma poi è venuta la DC a bussare alla porta, e non lo dico per vantarmi, ma hanno bussato con una veemenza tale che era impossibile non prendere sul serio la loro offerta, e poi è andata com’è andata. Poi, dopo che la DC è passata di mano un paio di volte, ho ripreso i contatti con la Dark Horse, che nel frattempo aveva iniziato a pubblicare alcune cose dei miei migliori amici. E stavolta mi sono detto: “Avanti, iniziamo a fare questa chiacchierata sul serio.”

Pearl vol. 1, copertina di Michael Gaydos

E sapevo anche che, una volta approdato alla Dark Horse, il mio sarebbe stato un impegno a lungo termine. È un mio sogno che è andato avanti per anni e anni, e alla fine eccoci qui. Sembra un vero miracolo. Sono davvero felice che tutti i pezzi si siano allineati, finalmente sento che ci siamo guadagnati il ​​nostro posto al tavolo. C’è voluto molto tempo ma ci siamo arrivati.

Spero che la Dark Horse sia la dimora definitiva di Jinxworld. Lo spero tanto, davvero. Questo è il mio piano. Ma sappiamo tutti come funziona la cultura pop. Cambia tutto ogni tre giorni. Questo è il piano per ora. E per il momento evito di fare annunci troppo roboanti nel corso di una pandemia. È per questo che sono rimasto quasi sempre in silenzio l’anno scorso. Era difficile esultare per qualunque cosa, ma mi solleva molto il pensiero che abbiamo letteralmente anni di fumetti già approvati alla Dark Horse. I nostri sono piani a lungo termine, sono già tutti in calendario e hanno avuto tutti luce verde. Quindi, almeno per un po’ di anni, questa è assolutamente la nostra casa e sfrutteremo ogni opportunità per fare il miglior lavoro possibile e per far conoscere i nostri nomi e le nostre opere in lungo e in largo. Ci sentiamo come un gruppo che ci tiene a dire: “Siamo qui alla Dark Horse, dimostriamo costantemente che meritiamo di essere qui”.

Proporremo un mix di materiale vecchio e nuovo. Nel caso di alcune storie più classiche, sono felice di poter dire che abbiamo già mostrato il meglio che c’è da mostrare. Quindi si tratterà di materiale destinato ai lettori che non l’hanno mai visto prima, pubblicando con orgoglio la migliore versione possibile che abbiamo.

Cover vol. 1, copertina di David Mack

Quanto al materiale più recente, come Scarlet e Pearl, sì, abbiamo un bel po’ di cose nuove da mostrare e abbiamo deciso di sparare tutti i colpi per le edizioni in volume. Chi conosce la Dark Horse sa che uno dei migliori motivi per lavorare con loro è che nessuno fa dei volumi migliori. Fin dagli esordi, sono sempre stati all’avanguardia nella produzione, e sono davvero entusiasta di lavorare alle raccolte di Jinxworld con loro. Quindi, soprattutto con Scarlet, Powers e gli altri, avremo l’opportunità di fare qualcosa di molto bello. La nuova veste grafica mi ha lasciato senza fiato. Me l’hanno appena mostrata l’altro giorno e mi sono detto: “Wow, questa è molto meglio di ogni altra versione che abbiamo pubblicato”.

Ammetto di avere ricevuto un’offerta da Substack. Di solito non parlo di affari che non ho ancora concluso, non l’ho mai fatto, sono stato cresciuto così, semplicemente. Ma so che è un fenomeno che dilaga e che molti altri ne stanno parlando. Quindi sì, c’è un’offerta sul tavolo e vedremo se riesco a farla funzionare: come Matt [Fraction] e Kelly [Sue DeConnick] hanno detto nella loro newsletter l’altro giorno, è solo una questione di tempismo. So sicuramente cosa farei, e vedremo se riuscirò a far funzionare il tutto. Ma il mio obiettivo principale per ora è e sarà la Dark Horse con Jinxworld.

Sono davvero entusiasta di far parte di tutto questo. L’ondata di autori attuale è ben consapevole del fatto che la cultura pop in un certo senso ha divorato se stessa negli ultimi tempi. E così, discutendone tra noi, ci siamo detti che c’è davvero bisogno di pubblicare qualcosa di nuovo. Durante la pandemia, molte persone hanno fatto maratone di serie TV o letture, hanno assimilato un sacco di contenuti. Se c’è stato qualcosa di positivo nella pandemia, è stato proprio il fatto di vedere le persone che si immergessero in queste storie, si smarrissero all’interno di esse e condividessero le loro sensazioni con noi. E noi pensavamo: “Sai che ti dico? Dovremo creare nuove storie, molte nuove storie”. E sono proprio queste nuove storie a far parte dell’ondata che sta per arrivare.

 

 

Fonte: Comics Beat

 

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