Uno degli incontri più attesi al Festival di Angouleme è stato il dibattito “Tintin, il seguito?” alla presenza dei responsabili della casa editrice e dei detentori dei diritti del personaggio. L’argomento principale è stato come mantenere vivo il personaggio, con prodotti che impediscano di farlo diventare di pubblico dominio ma al contempo rispettino il desiderio di Hergé di non veder proseguire la serie dopo la sua morte.
Vi avevamo già riportato che questa idea era nell’aria, ma si parlava dell’anno 2053. Ora invece sembra che possano esserci sviluppi a breve termine.

A differenza di altri pilastri delle bande dessinée come Spirou & Fantasio, Blake & Mortimer o Asterix, i diritti del personaggio di Tintin non appartenevano alla casa editrice ma al suo creatore, perciò non è così immediato vedere il personaggio in mano ad altri artisti, oltre a disonorare le volontà del fumettista. Tra le operazioni prese in considerazione ci sono una rivisitazione a colori di Tintin nel paese dei Soviet, prima avventura realizzata da Hergé in bianco e nero e molto distante dal suo stile definitivo, o la realizzazione di Tintin e il Thermozero, una storia di cui Hergé aveva solo abbozzato la sceneggiatura, chiudendola poi in un cassetto perché ritenuta troppo simile a L’Affare Girasole.

Durante il dibattito è stato fatto anche l’esempio di personaggi entrati nel mito come Edipo o Ulisse, dei quali non sono state scritte nuove avventure, ma che vengono costantemente ripresi da autori contemporanei che sanno farli rivivere. Dietro questo azzardato paragone come si celerà? È forse in arrivo un “Ultimate Tintin”?

 

Fonte: Angouleme