Mark Millar, attivissimo in questi giorni tra annunci e novità per il suo Millarworld, ha parlato di una storia in cantiere da tempo e ormai in uscita per le matite di Rafael Albuquerque. Stiamo parlando di Huck, la miniserie che ci racconterà la vicenda di un semplice addetto a una pompa di benzina che in realtà ha poteri sovrumani ed è il supereroe locale di una piccola comunità del Maine, nel profondo nord-est degli Stati Uniti.

Lo sceneggiatore britannico ha dichiarato in passato di essere stato ispirato da una persona realmente esistente il cui impegno quotidiano è compiere una buona azione per gli altri. Ecco quindi Huck, il buon samaritano della provincia americana.

 

Huck #1, Copertina di Rafael AlbuquerqueHo incontrato l’uomo che ha ispirato Huck quando facevo volontariato. Ho sempre pensato che uno come lui fosse quanto di più simile a un supereroe esista nella realtà. Ho anche cercato di vivere secondo la sua condotta per qualche settimana… o forse qualche giorno. Sta di fatto che non ci sono riuscito. Fare una piccola buona azione è facile, non ci vogliono più di dieci secondi, a volte. Eppure ci si trova ad essere egoisti per chissà che ragione. Quindi, davvero, fare qualcosa di piccolo ma di buono ogni singolo giorno per me è un’impresa eroica.

Sono un vero fan delle grandi idee spiegate in maniera semplice e credo che sia quel che succede in questo fumetto. Ci sono momenti entusiasmanti, c’è anche della tensione, per quanto moderata, ma sono accessibili in modo semplicissimo. Credo sia diventato un tratto stilistico del mio narrare. Anche Chrononauts è partito come un’idea molto semplice per diventare poi qualcosa di imprevisto.

In Huck abbiamo un tizio con incredibili poteri che è anche un segreto di paese: l’inizio semplicissimo di una storia che crescerà presto. Da dove è arrivato? Chi conosce il suo segreto? E qualcuno verrà a prenderselo dal suo luogo d’origine? Non ci saranno i soliti luoghi comuni delle storie di supereroi. Niente costumi, mantelli, nomi in codice. Immaginate una storia di supereroi se questi non fossero mai stati inventati.

Huck #2, Copertina di Rafael AlbuquerqueDopo aver citato i libri di John Steinbeck e i film classici di Frank Capra come ispirazione per l’immaginario americano provinciale del fumetto, Millar si è complimentato con Rafael Albuquerque per la sua capacità di catturare questa mitologia statunitense che ancora sopravvive dagli anni Cinquanta. Un compito interessante per uno sceneggiatore scozzese e un disegnatore brasiliano.

L’immaginario americano è ciò con cui siamo cresciuti. Io vedevo i vostri film da ragazzino e pensavo che da grande avrei voluto vivere in quei posti. Da piccoli facevamo l’accento americano quando giocavamo. Si tratta di un immaginario condiviso da tutto l’Occidente, ormai, quindi per me non c’è niente di strano a scrivere storie ambientate negli USA.

Il che non vuol dire che non ci sia molto da scoprire. Non girano molti soldi nel Midwest. Visti da fuori, gli USA sembrano una terra di opulenza, ma non è sempre così. Eppure c’è ovunque un approccio ottimista che non appartiene molto ai Britannici. Ovunque, anche in difficoltà, gli Americani cercano di migliorare e credono che le cose siano destinate ad andare meglio. Ecco una delle particolarità che ho notato documentandomi per Huck.

Il fumetto, come pare ormai regola quando si parla di un progetto di Millar, ha già un accordo cinematografico. Lo sceneggiatore, in precedenza, ha dichiarato di vedere bene Channing Tatum nel ruolo.

Huck #3, Copertina di Rafael AlbuquerqueHo imparato che bisogna fare in fretta con gli adattamenti, perché da voi non appena uno finisce un fumetto si trovano almeno tre persone a Hollywood che tentano di vendere un’idea simile a qualche studio, facendola passare per propria. Fortunatamente ho un sacco di amici in quel mondo, ormai. Ecco perché Matthew Vaughn è arrivato a Kingsmen prima di chiunque altro, appena girato X-Men: L’inizio.

Ecco perché cerco sempre di chiudere accordi precedenti al fumetto e cerco di farlo sempre con un’idea di chi potrebbe dirigere il film. Stavolta ho anche un grosso desiderio sul protagonista. Davvero, non riesco a pensare a nessun altro che a Channing Tatum per il ruolo. Non ci sono molti attori che siano fisicamente imponenti, che abbiano grande dolcezza e sappiano anche recitare. E lui è proprio il tipo.

Huck #1, primo di sei numeri della miniserie, arriverà sugli scaffali d’oltreoceano il 18 novembre, edito da Image Comics.

 

Fonte: Comic Book Resources