Terry Blas, Kieron Gillen e Leah Williams sono tre degli sceneggiatori coinvolti in Marvel’s Voices: Pride, lo speciale della Casa delle Idee che omaggia la comunità LGBTQ+ con alcune storie dedicate a personaggi connotati per la loro sessualità o la loro identità di genere. I tre sono coinvolti sugli episodi che vedono protagonisti, rispettivamente, Anole, Prodigy e Speed, Gatta Nera e Jessie Drake.

 

 

Ecco le loro dichiarazioni più interessanti.

 

Gillen – Quando Sarah Brunstad mi ha proposto il progetto, all’inizio ero restio, perché avevo la sensazione di aver avuto già il privilegio di scrivere diverse storie esplicitamente queer, sia alla Marvel che altrove, soprattutto su The Wicked + the Divine. Mi sembrava che quello spazio lo meritasse qualcun altro. Sarah mi ha detto cose che mi hanno fatto arrossire, ma anche che parte dello scopo del progetto era riassumere ciò che la Marvel ha fatto in questo campo nel corso degli anni e Young Avengers è una storia importante.

Marvel’s Voices: Pride #1, variant cover di Olivier Coipel

Il che mi ha fatto pensare che avrei dovuto riprendere quell’opera. C’era ancora qualcosa che mi restava da dire con i personaggi. Un dettaglio mi ha colpito, riguardo Prodigy e al fatto che tutta Young Avengers era una storia che ruotava attorno a una serie di metafore in grado di far emergere la verità. Anche questo episodio farà altrettanto.

Williams – Il mio obiettivo era connettere Jessie Drake alla sua vita a Krakoa grazie a questa opportunità, tramite una storia divertente con lei e Gatta Nera. Si tratta di mostrare un incontro che dà vita a una storia d’amore, sotto condizioni difficili, rappresentate dal fatto che l’incontro avviene dentro la Fortezza. Se conoscete il personaggio di Jessie, sapete cosa questo significhi per lei. La vicenda parla del passato di lei senza sottovalutarlo, ma soprattutto lascia la porta aperta per quel che ancora dobbiamo scoprire sul personaggio.

Concordo con chi afferma che il retaggio di Jessie è importante per la Marvel e, in generale, per chiunque scriva comics, ma da scrittrice eterosessuale che è casualmente innamorata di Jessie Drake, so anche di non essere minimamente colei che ha il compito di definire una volta per tutte la sua voce. Non è il mio ruolo. Tuttavia, ho trovate una via alternativa verso uno dei portali di Krakoa per lei, e la cosa mi rende felice.

Affiancarla a Gatta Nera è un’idea di Sarah Brunstad, che l’ha pensata mentre ci confrontavamo sulla storia. Io le avevo detto che avrei voluto utilizzare Jessie e Sarah aveva fatto notare che Felicia non era ancora stata proposta per l’antologia Pride, quindi ha gatto notare che le due donne hanno una serie di esperienze interessanti in comune. La prospettiva mi ha entusiasmata immediatamente e non riuscivo più a smettere di ragionarci sopra.

Blas – Anole è un mutante molto potente, ma non necessariamente forte fisicamente e con l’aspetto ideale del classico super eroe, bensì uno di quelli che sono stati colpiti nei tratti visivi. Cosa che lo rende insicuro. Credo che molto spesso sia le donne che gli uomini gay debbano affrontare il problema di doversi adattare a un certo ideale di tipo fisico e che la cosa faccia grandi danni in molti modi.

Marvel's Voices: Pride, anteprima 10

Amazing X-Men #13, di James Tynion IV e Jorge Jimenez, è una storia che mi ha ispirato moltissimo. In quel numero, Anole ha difficoltà un appuntamento e con il proprio rapporto con il suo aspetto. Cosa che succede di continuo anche a me. Era una grande storia e la rileggo ancora, di tanto in tanto. Il modo in cui Jimenez disegnava il personaggio in quell’occasione è il mio preferito in assoluto. Adoro vederlo in uniforme scolastica, magro magro e con il suo braccio enorme.

Williams – Sono fiera di essere parte di questa generazione di scrittori Marvel di storie queer. Tutti i nomi che firmano questo albo sono persone che considero mie amiche e far parte di questa cosa è speciale e divertente, un immenso onore.

Blas – Personalmente, mi piacerebbe vedere più storie sui personaggi queer più recenti. Non ha senso crearli se poi cadono nel dimenticatoio, quindi voglio vedere più spesso Anole, America Chavez, Aaron Fischer, Somnus, solo per fare alcuni nomi. Aiutateci a divertirci con questi personaggi.

Gillen – Quando scrivevo Young Avengers, la parola d’ordine era maggior rappresentatività nelle storie che pubblicavamo. Da allora, l’ambiente ha spinto affinché le voci degli autori che raccontano quei personaggi fossero più congruenti. Vorrei vedere sempre più opportunità per quei narratori di scrivere non solo personaggi con cui condividono dei tratti di personalità, ma di scrivere in generale. Ma il processo è in corso ed è infinito. Il progresso è sempre un obiettivo in movimento, che alza l’asticella, ed è così che deve essere perché c’è sempre la possibilità di diventare migliori.

 

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Fonte: Aitp