The Cimmerian: People of the Black Circle, anteprima 01

Il nono volume della collana Conan il Cimmero – edita in Italia da Star Comics – è dedicato a una delle storie più originali dell’intera produzione di Robert E. Howard, ovvero Gli Accoliti del Cerchio Nero. La vicenda è ambientata nel regno di Vendhya, dove il re viene ucciso dai terribili sortilegi messi in atto dai Veggenti Neri di Yimsha. Dopo la morte, Yasmina, la sorella del sovrano, decide di vendicarlo; ben presto, però, il suo cammino incrocia quello del barbaro che, in questo racconto, ritroviamo a capo della tribù degli afghuli. Da questo momento, iniziano una serie di peripezie che portano la coppia ad affrontare minacce di ogni sorta, in un viaggio appassionante e ricco di sorprese.

L’adattamento è affidato allo sceneggiatore Sylvain Runberg e alle matite del disegnatore Park Jae Kwang, che con la sua arte contribuisce a rendere ancora più intrigante la proposta di questo volume. Ma procediamo per gradi. Come anticipato in apertura, la storia primigenia è una delle più ambiziose, con una lunghezza quasi doppia rispetto a tutte le altre. La scelta operata fa sì che non solo Conan ma anche diversi comprimari riescano a ritagliarsi un proprio spazio ben definito (che va oltre il semplice ruolo di comparsa) e sono oggetto di una caratterizzazione ben definita: oltre alla già citata Yasmina, segnaliamo anche la coppia formata dallo stregone Khemsa e dalla sua compagna Gitara.

 

 

“La volontà di spingersi oltre nel concepire un romanzo così articolato rende Gli Accoliti del Cerchio Nero una lettura affascinante”Vista anche la quantità di elementi e approfondimenti inseriti nella trama, l’impresa di Runberg si presentava davvero difficile: lo sceneggiatore francese, però, è abile nel restare fedele alla fonte, riuscendo a rispettare l’idea primigenia di Howard; purtroppo, nel fare ciò, è costretto giocoforza a riempire ogni tavola di dialoghi fitti e voci narranti che, attraverso le didascalie, accompagnino il lettore nella fruizione della storia. Il risultato è una lettura meno immediata rispetto alle altre, più stratificata che richiede maggiore attenzione per essere apprezzata in tutte le sue sfaccettature.

La volontà di spingersi oltre nel concepire un romanzo così articolato rende Gli Accoliti del Cerchio Nero una lettura affascinante, che conquista non solo per il magnetismo della figura di Conan (qui tornato a ricoprire il ruolo di guerriero indomito) ma anche per come ci vengano proposte (e ampliate) le tematiche howardiane: dal rifiuto della stregoneria, al ruolo della donna (qui sempre più emancipata), senza dimenticare il consueto attacco alla civiltà e alle brutture che ha generato negli esseri umani. Il tutto viene portato in una dimensione ancora più grande, a riprova delle enormi potenzialità di questo universo narrativo.

Tra intrighi di corte, scontri brutali e serrati confronti ideologici va in scena una vicenda che può vantare una componente artistica inconsueta: Kwang, infatti, caratterizza questo volume con il suo stile orientale che ci offre l’ennesima lettura di un mito senza tempo. Vedere Conan in versione manga non solo conquista per l’originalità della soluzione adottata ma, soprattutto, per la maniera con cui trasmette dinamismo e aggressività risultando sempre credibile. Altrettanto convincenti sono le atmosfere orientaleggianti che, accompagnate da una notevole cura dei dettagli, conferiscono rinnovata luce al racconto.

Poco altro da aggiungere a un volume che, oltre a confermare la qualità media della collana, ci offre una interpretazioni più originali della saga di Conan.

 

 

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