Partire per creare un futuro migliore. Partire, pagando un dazio troppo elevato, lasciandosi dietro le proprie origini, i luoghi in cui si è cresciuti, gli affetti, gli amori. Partire, perché non c’è altra soluzione, perché la disperazione è ormai una presenza fissa e ingombrante. La speranza che possa esserci un giorno in cui riscattare questi giorni di fame e umiliazione ha fatto sì che milioni di persone decidessero di intraprendere viaggi verso quei luoghi esotici che ben presto si ricoprivano di un aura mistica, delle Eldorado in cui trovare la propria fortuna. L’iconografia degli inizi del secolo scorso è ricca di immagini di immigranti che, con una borsa sotto il braccio e il cuore straziato per un arrivederci dal sapore amaro, salutano la moglie, i figli e guardano fiduciosi l’orizzonte.

Di storie come questa si parla ne L’Approdo, opera intensa di Shaun Tan, artista australiano di origini asiatiche, che proprio con questa graphic novel si è imposto qualche anno fa all’attenzio...