Sword Art Online, il popolare franchise nipponico culminato in una serie di fortunati prodotti d’animazione, avrà una trasposizione live action su Netflix. Ad occuparsene sarà Laeta Kalogridis, showrunner di Altered Carbon.

Nata come light novel, la serie è stata trasposta in una serie d’animazione nel 2012. La storia segue Kirito e Asuna, due giocatori di Sword Art Online, un immersivo gioco che sfrutta la realtà virtuale, e nel quale, all’inizio della storia, molti giocatori rimangono intrappolati. A complicare gli eventi, il fatto che la morte nel gioco comporta anche la morte nella vita reale.

Laeta Kalogridis ha scritto il pilot della serie e sarà coinvolta nelle vesti di produttore esecutivo dello show. D’altra parte, la stessa autrice televisiva ha anticipato possibili – ma probabili – polemiche riguardanti il whitewashing dei protagonisti. Va ricordato che recentemente la produttrice aveva detto la sua sullo stesso argomento in merito ad Altered Carbon.

Cosa ti piacerebbe mostrare in questa versione live action di Sword Art Online? Quale credi che sarebbe la migliore versione inglese di questo prodotto?

Allora, andiamo dritti al punto. SAO è essenzialmente una proprietà giapponese, in cui i protagonisti Kirito e Asuna sono giapponesi. Nella serie tv saranno interpretati da attori asiatici. Che fosse o no sottinteso nella tua domanda, qui non si parla di whitewashing. Quando ho presentato il progetto a Netflix eravamo tutti della stessa idea. Non hanno alcun interesse a coinvolgere attori caucasici per i protagonisti, né lo sono io. In termini di personaggi secondari, dato che il videogioco è globale, per come viene presentato nell’anime e nei romanzi, diciamo che ci sono chiaramente personaggi che provengono da altre parti del mondo, come Klein e Agil. (…) Kirito e Asuna sono chiaramente presentati come ragazzi giapponesi, di Tokyo se non sbaglio. Quindi faremo così perché la storia è così. Secondo me loro sono simili al maggiore Motoko Kusanagi in Ghost in the Shell, definiti in parte dall’essere personaggi seminali in una grande opera asiatica. Questa è la prima cosa e la più importante.

Quanto al confronto con Altered Carbon:

Inoltre, riguardo a quello che mi piacerebbe vedere in SAO, direi che è una storia molto più speranzosa e meno oscura di Altered Carbon. Asuna è una specie di salvatore del mondo, almeno secondo me e gli showrunner Patrick Massett e John Zinman, che stanno facendo lo show. C’è questa abilità nell’esplorare un mondo fantasy simile al Signore degli Anelli o a Game of Thrones, e di farlo attraverso questi personaggi che sono intrappolati e non vogliono trovarsi lì, ma devono imparare come sopravvivere. Sono soprattutto interessata alle storie umane, ai momenti in cui non c’è speranza e tutto si riduce a una questione di vita o morte, in luoghi non ci si aspetterebbe mai di rimanere intrappolati.

Cosa ne pensate? Avete visto l’opera originale?

Fonte: collider