Ad oggi, la più grande pecca di Agents of S.H.I.E.L.D. è stata forse quella di illudere che il sense of wonder dei lungometraggi Marvel, che però possono attingere ad altri budget, ad altri nomi, ad altre possibilità, sarebbe stato trasposto interamente anche nella serie tv della ABC. Così non è, semplicemente perché la serie di Whedon gioca in un campionato diverso, con altri obiettivi e mezzi a disposizione. Con quei lungometraggi, che tuttavia non dovrebbero mai entrare in gioco nel giudizio sulla serie, condivide il tono leggero, l’universo di partenza, alcune ingenuità narrative che, se nei film passano in secondo piano di fronte alla mole di intrattenimento divertente che la Casa delle Idee riesce a smuovere, nella serie sembrano risaltare di più. Ancora procedurale, ancora in fase di costruzione del proprio gruppo, ma comunque divertente, leggero e soddisfacente in ciò che si propone di ottenere, Agents of S.H.I.E.L.D. arriva al quarto episodio.

ELIZABETH HENSTRIDGE, IAIN DE CAESTECKER, CHLOE BENNET

La struttura episodica mes...