La recensione della prima stagione di Blue Eye Samurai, nuova serie d’animazione disponibile su Netflix

L’azzurro dello sguardo e il rosso del sangue si fondono in una trionfo artistico di morte e rinascita in Blue Eye Samurai, fiore all’occhiello di una piattaforma che, nella distesa oceanica di prodotti per lo più trascurabili, ha dimostrato di poter dire molto quando si tratta di animazione. Già, perché questa prima (e, siamo certi, non unica) stagione è il miglior racconto animato dall’uscita di Arcane, una parabola che fa del mezzo che usa – animazione 3D con aspetto 2D – la tavolozza per un’opera pittorica stupefacente.

La mente dietro questo prodigio d’intrattenimento è quella di Michael Green (Logan, American Gods, Blade Runner 2049) e Amber Noizumi; il cast vocale vanta nomi quali Kenneth Branagh (frequente collaboratore di Green), George Takei e Stephanie Hsu, candidata all’Oscar per Everything Everywhere All At Once. È però la miscela di tutti questi...