Homeland, quando funziona, lo fa in spazi che vivono in uno strano luogo televisivo, qualcosa che confina con la pura invenzione narrativa, ma che ha dei tratti che affondano nell’attualità, e che si permette anche di giocare in modi quasi ridicolmente espliciti con la consapevolezza dello spettatore. Un titolo come America First, scelto per designare il finale della sesta stagione, ci richiama evidentemente ad uno slogan piuttosto attuale, e forse un certo atteggiamento ondivago dell’amministrazione Keane potrebbe essere un riferimento alla storia molto recente. Al di là di questo gioco abbastanza scoperto, rimane una conclusione molto classica per gli standard della serie, che replica alcuni giochi di scrittura visti negli anni precedenti ma stavolta si permette un cliffhanger più alto del solito.

Homeland chiude quindi con un episodio più “costruito” di quel che le morti eccellenti e i molti colpi sparati potrebbero lasciar intendere. Per arrivare a determina...