Homeland 8×12 “Prisoners of War”: la recensione (finale di serie)

Homeland è stata una delle serie che hanno definito lo scorso decennio televisivo. Dalla quarta stagione, quando il filone Brody si era esaurito, è riuscita a reinventarsi come show semiantologico, sulla falsariga di 24, proponendo ogni stagione una storia diversa. Più fantapolitica che action thriller, è riuscita a integrare nella sua narrazione riferimenti alla contemporaneità, inseriti in un mondo che, evidentemente, non era più il nostro. È quindi curioso che, arrivata alla fine, il contenuto sia stato oscurato dalla situazione di eccezionalità attuale, che poco ha a che vedere con il tema trattato dalla stagione (se non una certa miopia dei governanti). D’altra parte, anche il series finale della serie conferma il buon risultato ottenuto dalla stagione.

Considerato il clima di tensione alle stelle e la situazione tragica dello scenario internazionale, qualunque soluzione sarebbe apparsa fretto...