Il termine inglese slough può essere tradotto come “pantano, pozzanghera, palude”, nonché “abisso” in caso di specifiche figure retoriche. È nella Slough House, purgatorio sudicio e traballante, che si muovono i protagonisti di Slow Horses, in attesa di una redenzione che tarda ad arrivare. Trattasi di reietti dell’MI5, colpevoli di aver commesso un qualche errore nella propria carriera e condannati a un lavoro d’ufficio logorante e pressoché inutile nella suddetta sede molto, molto distaccata.

A capitanarli, un trasandato e burbero figuro che risponde al nome di Jackson Lamb; che a impersonarlo ci sia Gary Oldman è, con tutta probabilità, il principale motivo d’interesse nei confronti della serie tratta dai romanzi di Mick Herron. Potremmo ravvisare echi di La Talpa nella figura di questo cupo, rassegnato agente perfettamente a suo agio nella palude di Slough House. Certo, rispetto a George Smiley, Jackson Lamb è veicolo consapevole di un umor...