La recensione dell’ottavo episodio della seconda stagione di The Afterparty, intitolato Feng, disponibile su Apple TV+

Una caratteristica che non abbiamo mai preso in considerazione analizzando The Afterparty è la sua distribuzione. Trattandosi di un’opera “whodunnit” (un giallo dove l’omicida viene rivelato solamente alla fine), la release settimanale ha permesso allo show di maturare grandi aspettative. È evidente, infatti, come la serie TV ideata da Christopher Miller sia pensata per essere goduta “un morso alla volta”, con episodi dalla durata di trenta minuti rilasciati a diversi giorni di distanza. Non troppi da dimenticare quanto accaduto, ma neanche troppo pochi da dare subito al pubblico tutte le risposte che cercano. Il risultato finale è una storia cadenzata, che dopo circa due mesi comincia a dirigersi verso l’inevitabile finale di stagione.

Come ogni mercoledì mattina abbiamo avviato Apple TV+, consci di star per assistere all’ennesimo tassello di un mosaico p...