In attesa del debutto di Gaslit, la serie con protagonisti Julia Roberts e Sean Penn, che promette di raccontare lo scandalo Watergate da un punto di vista completamente nuovo, ecco 10 show politici che davvero non potete perdervi, se amate il genere.

24 – FOX

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Lo show con protagonista Kiefer Sutherland nel ruolo dell’agente segreto Jack Bauer, andato in onda negli Stati Uniti su Fox dal 2001 al 2010, ha avuto anche diversi spinoff. Come suggerisce il titolo stesso, ogni stagione raccontava gli eventi di una sola giornata, con gli episodi che mostravano in tempo reale le rocambolesche avventure del protagonista che, con ritmi serratissimi, si trovava di fronte compiti gravosi come salvare la vita del Presidente degli Stati Uniti o proteggerne la figlia, mentre si batteva contro un esercito di terroristi per la salvaguardia del proprio paese. Lo show debuttò sull’onda emotiva dell’11 settembre, cosa che contribuì enormemente al suo successo e, nonostante il tempo trascorso, è tutt’ora una serie che fornisce un genuino intrattenimento.

SCANDAL – ABC

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Tra soap-opera e serie politica, quando Scandal di Shonda Rhimes è arrivata sulla ABC nel 2012, dove è andata in onda per 7 stagioni fino al 2018, ha riscritto il concetto di show politico. Con protagonista Olivia Pope (Kerry Washington) Scandal raccontava la storia di una donna di grande potere in grado di risolvere i problemi di ogni potente figura politica che bussasse alla porta del suo prestigioso ufficio di Washington. Se a questo aggiungiamo una scabrosa relazione extraconiugale con il Presidente degli Stati Uniti (Tony Goldwyn), omicidi, torture, tradimenti e la capacità di ridisegnare abilmente il confine tra il bene ed il male, è facile capire perché la sua creatrice continui ad essere tutt’oggi considerata la regina dell’intrattenimento.

HOUSE OF CARDS – NETFLIX

House of Cards

Prima che la serie di Netflix venisse travolta dagli scandali legati al nome di Kevin Spacey, che ne hanno purtroppo pesantemente compromesso la qualità anche sullo schermo, House of Cards era probabilmente uno dei prodotti più riusciti del gigante dell’intrattenimento. Lo show è il racconto della scalata politica della potente famiglia Underwood, composta da Frank e Claire (Robin Wright), e di tutto ciò che i due sono disposti a fare per arrivare alla presidenza. Tra macchinazioni ed omicidi, in un racconto che è riuscito a mescolare perfettamente il complesso e delicato mondo della politica con una rappresentazione della realtà decisamente meno credibile e più fuori dagli schemi, gli Underwood hanno reso la serie davvero indimenticabile. Quantomeno fino alla sua penultima stagione. Il resto, forse, vorremmo scordarlo tutti.

MADAM SECRETARY – CBS

Madam Secretary

Lo show della CBS, andato in onda tra il 2014 ed il 2019, con la sua protagonista Elizabeth McCord (Téa Leoni), nel ruolo di un ex agente della CIA ed ex professoressa di scienze politiche che diventa Segretario Di Stato e poi Presidente, rende chiaramente omaggio a figure politiche reali come Madeline Albright e Hillary Clinton. In 6 stagioni lo show ha mostrato come questa donna forte e determinata sia riuscita a navigare le agitate acque della politica diventando Presidente degli Stati Uniti e quale impatto la sua carriera abbia avuto sulla sua vita personale, sul suo ruolo di moglie del veterano della CIA Henry McCord (Tim Daly) e di madre.

PARKS AND RECREATION – NBC

Parks & Recreation

Parks and Recreation della NBC è lo show per eccellenza quando si parla di far ridere e ridere di politica, con protagonista l’ottimista e stacanovista Leslie Knope (Amy Poehler), che trascorre ogni giorno impegnandosi nel suo lavoro per il bene della cittadinanza di Pawnee, in Indiana. Al suo fianco il burbero Ron Swanson (Nick Offerman), la sarcastica April Ludgate (Aubrey Plaza), il tontolone Andy Dwyer (Chris Pratt), l’ambizioso Tom Haverford (Aziz Ansari) e la fedele amica Ann Perkins (Rashida Jones). La sit-com è durata 7 stagioni ed ha spianato la strada ad un genere di show politico decisamente diverso da quello che il pubblico si sarebbe aspettato di vedere considerato l’argomento.

HOMELAND – SHOWTIME

Homeland

Homeland è una serie che è riuscita a trasformarsi negli anni in maniera davvero significativa, rimanendo comunque sempre sulla cresta dell’onda. Con Claire Danes come protagonista nel ruolo dell’agente della CIA Carrie Matheson, la serie di Showtime ha affrontato problemi di un certo spessore come la malattia mentale ed il concetto stesso di lealtà, nella sua accezione più profonda. Lo show, che nasce come adattamento di una serie israeliana intitolata Prisoner of War, inizialmente si è concentrato sul rapporto tra Carrie e Nicholas Brody (Damian Lewis), un ex prigioniero di guerra che viene sospettato di aver tradito il proprio paese, con la protagonista che, assieme a Saul Berensen (Mandy Patinkin), aveva il compito di scoprire la verità ed è poi riuscito a reinventarsi in maniera davvero sorprendente.

THE AMERICANS – FX

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Premiato ed adorato dal pubblico e dalla critica, lo show di FX racconta la storia di due spie russe che vivono una vita sotto copertura nei sobborghi di Washington e nel ruolo della  perfetta famiglia americana. La serie è andata in onda dal 2013 al 2018 ed i protagonisti Keri Russell e Matthew Rhys (divenuti poi una coppia anche nella vita reale dopo essersi innamorati proprio sul set), nel ruolo degli agenti di KGB Elizabeth e Philip Jennings, hanno il compito di infiltrarsi nel governo degli Stati Uniti. I due riescono a mantenere a lungo il loro segreto, di cui nemmeno i figli Paige (Holly Taylor) e Henry (Keidrich Sellati) sono a conoscenza. The Americans, grazie all’incredibile performance della Russell e di Rhys, è uno show intrigante ed oscuro ed è sicuramente uno dei migliori thriller politici che possiate sperare di vedere.

VEEP – HBO

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Sulla scia di Parks & Recreation e sempre per la durata di 7 stagioni è nato il pluripremiato Veep. Divertente e dissacrante, la serie con protagonista Julia Louis-Dreyfus mostra la politica dal punto di vista dell’imprevedibile Vice Presidente Selina Meyer.  Con il sorriso sulle labbra lo show è riuscito a mostrare fino a che punto una persona sia disposta a spingersi per diventare Presidente e quanti compromessi possa accettare per la propria sete di potere. Tra i premi più che meritati ed un pubblico affezionatissimo Veep è riuscito a non perdere quasi mai un colpo fino al suo perfetto finale di serie andato in onda nel  2019.

THE HANDMAID’S TALE – HULU

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In completa contrapposizione con i divertentissimi Parks and Recreation e Veep, The Handmaid’s Tale è la serie distopica politica più oscura e spaventosa che possiate vedere. Ispirata all’omonimo libro di Margaret Atwood, lo show – ambientato nella Repubblica di Gilead, nata dalle ceneri del crollo degli Stati Uniti per come li conosciamo – racconta la traumatica storia di Offred, June (Elisabeth Moss) che, in quanto donna in grado di procreare, viene costretta a servire come Ancella ed a mettere al mondo i figli delle famiglie più in vista di questo orribile nuovo ordine sociale. Quella di June è però anche una storia di riscatto, di guarigione, di vendetta e rivalsa nata in un periodo politicamente molto delicato per gli Stati Uniti d’America, che ha sicuramente contribuito a rendere la serie spaventosamente attuale.

THE WEST WINGS – NBC

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Nonostante sia andato in onda tra il 1999 ed il 2006 e sia quindi il più datato di questa lista, lo show politico per antonomasia è senza dubbio The West Wing, il capolavoro di Aaron Sorkin. La serie ha raccontato la storia dell’Amministrazione del Presidente Josiah “Jed” Bartlett (Martin Sheen) e del suo staff, il Capo di Gabinetto Leo McGarry (John Spencer), Il Vice Capo di Gabinetto Josh Lyman (Bradley Whitford), il Responsabile della Comunicazione Toby Ziegler (Richard Schiff), il Vicedirettore della Comunicazioni Sam Seaborn (Rob Lowe) e l’Addetta Stampa C.J. Cregg (Allison Janney). The West Wing è sicuramente la serie che, più di ogni altra, ha dato al pubblico la possibilità di sperimentare il giorno dopo giorno di un’amministrazione politica americana in tutti i suoi alti e bassi. Sorkin, come Rob Lowe, lasciò la serie alla fine della 4^ stagione, cosa che portò inevitabilmente al suo lento declino, ma nessun altro prodotto è riuscito a fare quello che ha fatto The West Wing, rendendo avvincente e fruibile un argomento così apparentemente ostico come la politica.