Considerato come lo scopo di questo articolo sia affrontare le ragioni per cui gli show procedurali continuino ad avere tanto successo in TV, nonostante ripetute dichiarazioni di come alcuni programmi della televisione generalista siano ormai storia vecchia ed in via di estinzione, è bene cominciare proprio dall’inizio, parlando della differenza tra procedurali e show serializzati.

LA DIFFERENZA TRA PROCEDURALI E SHOW SERIALIZZATI

I procedurali sono show in cui ogni episodio è autoconclusivo ed in cui, a meno di occasionali storyline orizzontali, che abbiano quindi una durata più lunga, ogni puntata può essere vista anche in ordine sparso senza che questo vada ad incidere sulla comprensione della trama. Esempi di procedurali sono The Rookie, FBI con i suoi due spinoff, tutte le serie di Chicago One, Law & Order SVU e Criminal Intent o NCIS in cui il “caso della settimana” si conclude appunto con la chiusura dell’episodio.

Gli show serializzati, al contrario, tendono ad avere storyline più complesse che evolvono di episodio in episodio assieme ai suoi protagonisti e che rendono quindi obbligatorio guardare dalla prima all’ultima puntata nell’ordine in cui sono state concepite per poter seguire il racconto e comprenderlo. Ci riferiamo a serie come Squid Game, Resident Alien, tutti gli show Marvel distribuiti da Disney+, The White Lotus, Blue Bloods, Shadow and Bones e Dopesick tutti prodotti che, per usare le parole di Damon Lindelof (Lost, Watchmen) nell’interessantissimo documentario Showrunners: The Art of Running a TV Show rispecchiano la vita che assomiglia più ad un prodotto serializzato che ad un procedurale.

Esiste poi una sorta di eccezione in cui questi due generi finiscono per fondersi ed in cui si sceglie di fare un vero e proprio mix in cui una parte dell’episodio è dedicata ad una storyline autoconclusiva ed un’altra invece allo svolgimento di trame orizzontali più o meno lunghe, come può essere per esempio il caso di The Flash, Grey’s Anatomy e il suo spinoff Station 19, tutte serie che coniugano le caratteristiche sia di un procedurale che di un prodotto serializzato.

PERCHÈ I PROCEDURALI HANNO TANTO SUCCESSO IN TV?

I procedurali, la maggior parte dei quali sono oggi crime show, hanno attributi molto simili e sono caratterizzati da una ripetitività che, in certo senso, è da considerarsi il corrispettivo del comfort food della TV. La società è inoltre affascinata dal crimine in generale, ma lo è forse ancora di più da figure di eroi che crede essere più realistiche di un supereroe volante qualsiasi, persone cioè che affrontano ogni giorno il male e lo combattono dando il meglio di sé. Questo genere di serie, inoltre, aprono una finestra sulla psicologia dei criminali e di personaggi oscuri che si macchiano spesso di terribili crimini, verso cui le persone provano una naturale curiosità, nonché il desiderio di comprenderne meglio la psicologia e le motivazioni.

Come accennavamo questo genere di serie tendono inoltre ad essere molto ripetitive e prevedibili, una caratteristica che è spesso percepita come un pregio, piuttosto che un difetto. Di fronte ad una realtà molto complicata, i procedurali, in particolari i polizieschi, costituiscono una fuga dalla realtà. Un luogo in cui le cose sono spesse bianche o nere, in cui esiste il giusto e lo sbagliato, il bene ed il male ed in cui tutte queste caratteristiche hanno un netto confine, molto semplice da distinguere, un posto in cui rifugiarsi, anche solo per 45 minuti, per allontanare lo stress della complicata vita quotidiana.

Come accennavamo nel delineare le differenze tra prodotti procedurali e serializzati, inoltre, i primi hanno anche il vantaggio di non obbligare lo spettatore a guardare ogni singolo episodio per comprenderne la trama il che – in un’era così ricca di offerte, in cui essere un appassionato di serie televisive è diventato quasi un lavoro ed è sempre più difficile tenere il ritmo con tutte le proposte di TV generalista e servizi streaming – è un vantaggio non da poco. Se si perde qualche episodio di Law & Order SVU si ha certamente la garanzia che, a quello successivo non si andrà in confusione, cosa che non può essere invece garantita per show come Yellowstone.

Queste caratteristiche rendono i procedurali anche prodotti molto più facili da proporre e vendere all’estero, perché tendono a creare una maggiore affezione nel pubblico che, puntata dopo puntata e stagione dopo stagione, si lega sempre di più ai suoi protagonisti, senza però che seguire queste serie sia troppo impegnativo. La loro semplice struttura, in un certo senso, si ripete poi anche all’interno di ogni puntata, che si svolge per la maggior parte in maniera molto simile: viene trovata la vittima, la polizia indaga e, dopo le prime difficoltà, trova quel prezioso indizio che si rivela fondamentale per la risoluzione di un caso, il tutto in un confortevole loop che non richiede nemmeno particolare attenzione per comprendere la trama di un episodio, nella perfetta e molto moderna rappresentazione dello “show da sottofondo”, quel genere di prodotti che si possono quindi guardare anche mentre si è impegnati in altre attività.

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Nel pilot del fenomenale BoJack Horseman di Netflix, il protagonista, ospite del The Charlie Rose Show, parlando della sitcom Horsin’ Around, dichiara:

Lo show secondo me è solido, non è Ibsen, certo, ma per un sacco di gente la vita è solo un lungo calcio tirato nell’uretra ed a volte, quando torni a casa dopo una giornata di calci nell’uretra, ti va solo di guardare uno show su gente amabile dove si vogliono tutti bene e dove, qualunque cosa succeda, alla fine di quella mezz’ora è tornato tutto a posto. Perché nella vita vera… ho già detto quella cosa dell’uretra?

Ecco, magari un poliziesco non è esattamente una sitcom o tantomeno Ibsen e non è un genere in cui “tutti si vogliono bene”, ma il concetto vale per i crime show come per qualsiasi procedurale dove, dopo 45 minuti, nella maggior parte dei casi, tutto finisce per essere okay: l’eroe vince, il criminale viene catturato ed il bene trionfa. Quasi sempre.

A gennaio 2022 sono ripartiti in Italia diversi procedurali tra cui, l’8 gennaio su Rai 2 la 4^ stagione di FBI ed il suo terzo spinoff FBI International e, sempre su Rai 2, The Rookie 4 che ha debuttato a partire da domenica 9.