Uscito la settimana scorsa nei cinema americani, Dream House non è definibile come un successo di critica e pubblico. Con appena 9 milioni e mezzo di dollari incassati dalla pellicola horror interpretata da Daniel Craig e Rachel Weisz, e un giudizio della critica bassissimo, Jim Sheridan pare molto lontani dai fasti dei suoi film precedenti.

Ad essere contrariato dal risultato finale, sarebbe stato, in primis, lo stesso regista che, nel corso dell'estate, avrebbe tentato il tutto e per tutto per far rimuovere il suo nome dai crediti del film. A rivelare la notizia a 24 Frames sono stati due dipendenti della Directors Guild of America (il sindacato dei registi) rimasti anonimi. Tutto sarebbe decaduto dopo che la casa di produzione, la Morgan Creek, ha accettato di effettuare delle nuove riprese aggiuntive che, però, hanno solamente peggiorato la situazione. Secondo una persona collegata alla produzione, Sheridan avrebbe deviato dallo script di David Loucka usando un metodo basato sull'improvvosazione. I risultati disastrosi durante i test screening hanno convinto la Morgan Creek a rieditare il film in sala di montaggio. Il filmmaker avrebbe poi tentato nuovamente di levare il suo nome dai crediti e, nel momento della sua uscita, si è rifiutato di prendere parte agli impegni promozionali legati alla pellicola.

Con ben tre flop consecutivi alle spalle, Get Rich Or Die Tryin, Brothers e Dream House, i fasti di pellicole come In America, Il Mio Piede Sinistro e The Boxer sono irrimediabilmente lontani…