Fonte: BadTaste.it

Grazie alla disponibilità dei registi di Eaters Luca Boni e Marco Ristori, oggi vi possiamo offrire un'intervista esclusiva che va ad approfondire non solo lo sviluppo dello zombi movie presentato da Uwe Boll, ma anche la situazione del genere in Italia.

Di seguito, ecco l'intervista integrale:

Leonardo Piva: Prima domanda obbligata da parte mia: avete idee più chiare rispetto alla data di uscita, e in che modo questo film verrà distribuito?
Luca Boni: Eaters sarà distruibuito dalla Boll world sales, se tutto fila liscio fra tre mesi circa la post produzione sarà completata e il film sarà pronto per la distribuzione. Ma è difficile pronosticare una data precisa!
Marco Ristori: Ancora non ci sono date sicure per l'uscita. Il film sarà comunque uno straight-to-video. Facendo una stima, dal momento che attualmente il film è in post produzione e non vedrà la luce prima di 3 mesi, immaginiamo che dovremo aspettare come minimo i primi mesi del 2011.

Cosa ha convinto Uwe Boll a produrre la vostra pellicola e che cosa vi è piaciuto del suo modo di lavorare tanto da accettarlo nei panni di produttore?

boni ristoriBoni: Uwe ci segue ormai da due anni, all'epoca io e Marco mettemmo on line il primo teaser per cercare finanziamenti per realizzare il film.
Boll fu l'unico che ci diede risposte concrete e ci mise di fronte ad una tangibile prospettiva di distribuzione, indirizzandoci verso una linea da seguire per rendere commerciabile il nostro prodotto. La sua figura nel progetto comunque non è mai stata quella del produttore, i veri produttori siamo io, Marco Ristori, Marco Palese, Filippo Corradin e David Bracci.
Ristori: In realtà Uwe Boll non è il diretto produttore del film, che è invece una produzione associata. Boll è il promotore e il principale distributore del film tramite la Boll World Sales.

Come siete riusciti a realizzare effetti speciali così convincenti? Si tratta solo di make-up?
Boni: Eaters punta soprattutto sugli effetti di make up, volevamo degli zombi convincenti, vecchia scuola, quindi serviva un abile lavoro di scultura e di materiali per realizzare trucchi credibili e soddisfacenti, soprattutto per accontentare gli amanti del genere (io e Marco in primis). Così ci siamo affidati alle abili mani di David Bracci e Carlo Diamantini, due effettisti molto noti nel cinema di genere italiano, che hanno confermato la loro fama di professionisti del settore, facendo davvero miracoli.
Quello che si può vedere dal trailer è solo un antipasto!
Ristori: Riteniamo che il make-up e gli effetti gore siano il vero punto di forza del film ed il merito va tutto a Carlo Diamantini, David Bracci ed Enrico Galli, il nostro FX team. In Eaters abbiamo preferito rinunciare alle masse di zombi in favore di una maggiore qualità del make-up. Ogni zombi ha un personale trucco prostetico e ci sono un paio di scene che siamo sicuri non deluderanno i fan del gore più estremo. Il make-up è tutto reale senza interventi di CGI.

In certi fondali sembra esserci anche “la mano” del computer, è corretto?
Boni: Sì, la post produzione in Eaters gioca un ruolo molto importante, d’altronde un film ambientato dopo la classica fine del mondo non si può fare senza computer grafica, sopratutto se viene girato tra le colline toscane!
Le riprese del film sono implementate spesso da compositing per estendere set naturali o artificiali, gli effetti pirotecnici e alcune aggiunte di sangue sono realizzate con effetti particellari; questo per fare solo alcuni esempi. Comunque sia, nell'edizione in dvd vi saranno extra dedicati per approfondire anche questo aspetto.
Ristori: Correttissimo. Eaters ha una grandissima percentuale di scene con interventi di CGI specialmente nei totali, nei cieli etc. Amiamo molto il compositing e sicuramente aiuta moltisismo là dove si vedono i limiti del low budget.

I vostri zombi sono molto atletici e dinamici, in linea con le recenti interpretazioni. Avete seguito questa linea in quanto si tratta di quella attuale, o perchè li preferite a quelli più statici in stile Romero?

Boni: Eaters è sicuramente un film più vicino idealmente allo stile di Romero, anche la sceneggiatura scritta da Marco ha molte affinità con i suoi film, diciamo che ne mantiene il sapore e l'atmosfera. Ci siamo impegnati il più possibile a trasmettere visivamente la nostra passione verso il genere. Altro non dico!
Ristori: Adoriamo Romero e i suoi zombi, su questo non ci piove. I nostri però sono diversi e la loro diversità è legata ad alcuni aspetti della trama che al momento preferiamo non rivelare!

Il trailer è anche sottotitolato in inglese e il sito ha diverse parti tradotte. Vi aspettate una maggiore risposta dal mercato italiano o straniero?
Boni
: Mercato italiano? hahahahah!!!!!!
Ristori: La verità è che al momento abbiamo SOLO risposte dal mercato estero. In Italia sembra non esserci nessun interesse per progetti del genere… cercheremo comunque di far uscire il film anche qua!

Quali sono le vostre principali fonti d’ispirazione nel genere horror?
Boni: Faccio parte di quella generazione che è cresciuta con Carpenter, Romero e Croneneberg. Aggiungerei Mario Bava e Michele Soavi tra i registi che amo di più in patria.
Ristori: Guardo film di genere fin da ragazzino…ho immagazzinato tanta di quella roba che è difficile adesso dirti così più mi ha influenzato. Sicuramente, è quasi inutile dirlo, Romero ha avuto un ruolo importantissimo. Eaters è comunque anche un nostro personale omaggio ai film d'azione fracassoni anni '80.

Ho letto su Bloody Disgusting che Marco [Ristori] ha dichiarato come abbiate intenzione di “provare a tenere in vita il genere in un Paese che l’ha ucciso”, com’è la situazione vista dall’interno? Mancano principalmente i mezzi, le idee o la volontà?
Boni: In Italia non mancano certo i talenti e nemmeno le idee, la situazione di stallo che ci coinvolge tutti è sicuramente causata dallo scarso interesse sul piano produttivo. Di conseguenza chi si vuole cimentare in un film di genere incontrerà non poche difficoltà, perchè sarà molto difficile trovare i mezzi per realizzarlo!
Qualche cosa forse si sta muovendo, ma sono pochissimi quelli che riescono a godere di produzioni serie, per realizzare horror nostrani. In Italia, per ottenere dei risultati, spesso e volentieri devi percorrere delle corsie preferenziali che non sono accessibili a tutti. E questo non giova a nessuno.
Ristori: La situazione è drammatica. Mi stupirei se l'Italia riuscisse a non crollare entro massimo due anni. L'arretratezza culturale, la percentuale di produttori over 70, la mancanza di coraggio sono solo alcune delle ragioni che hanno ucciso il nostro cinema di genere. Il mio consiglio è di cercare con tutte le forze di esportare il proprio lavoro fuori dai confini di questo Paese.

Un produttore si potrebbe difendere dicendo che certi film italiani di genere incassano poco. L’altra faccia della medaglia è che, visti gli scarsi investimenti e la scarsa reputazione degli horror italiani, lo spettatore non decide nemmeno di andarlo a vedere, basandosi sostanzialmente su un pregiudizio. Fa più danno al sistema la pavidità dei principali produttori italiani o l’ignoranza che sfocia in pregiudizio del pubblico generalista? E quale sarebbe il punto debole su cui operare per interrompere questo circolo vizioso?
Boni
: Sicuramente la combinazione dei due fattori (produttore disinteressato + pubblico prevenuto) incide sulla nostra situazione.
È anche vero che il pubblico va rieducato e qui entrano in gioco sicuramente i produttori italiani che preferiscono investire i loro soldi su altri generi, sicuramente più redditizi, piuttosto che rischiare al botteghino. Alcune recenti produzioni italiane di genere non hanno certo aiutato a smuovere la situazione. Forse avremmo bisogno di produttori più giovani,di un upgrade generazionale per intenderci.
Ristori: Hai ragione, è un circolo vizioso. Inoltre tocchi un tasto per me dolente: il pregiudizio. “Non lo vedrò perchè è italiano” è una delle frasi ricorrenti all'uscita dei pochi film italiani di genere degli ultimi anni. Le decisioni arbitrarie a priori rette dal solo pregiudizio sono sempre un brutto segno di una scarsa capacità intellettiva. Molto meglio dire “Non lo vedrò perchè mi sembra una cagata”!
E' come il pregiudizio anti-Boll; non fraintendermi, non è una sviolinata (ormai non ce c'è più bisogno…), è solo un invito a una riflessione. Ormai Uwe Boll è stato inquadrato in una sorta di demonio cinematografico, odiarlo è di moda. Sono sicuro che molti detrattori non hanno neppure viso i suoi ultimi dieci film (tra cui Stoic, Seed, Postal…), eppure sono sempre pronti per questa sciocca caccia alle streghe. Boll è stata l'unica persona che ci ha seguiti sin dall'inizio per sua scelta e senza nessun guadagno garantito, ha appoggiato il film, dato consigli. Quando leggo “Non vedrò questo film perchè lo presenta Boll” penso che sia una fortuna per noi che gente con questo tipo di mentalità non rientri nel nostro potenziale pubblico.

Pensate che possa funzionare anche da noi il sistema del film su richiesta da parte del pubblico come accaduto negli Usa per Paranormal Activity? Eaters potrebbe prendere questa strada?
Boni
: Non credo che i film su richiesta funzionerebbero qui da noi, non andiamo nemmeno al cinema, figurati!
Ristori: Non credo. Eaters è un film senza troppe aspettative, da vedersi quando si ha voglia di passare un'ora e mezzo senza pensieri.

I continui remake americani sembrano aver abbassato la qualità degli horror. Secondo voi che periodo sta attraversando il genere?
Boni: Non amo particolarmente i remake, sono pochissime le operazioni andate a buon fine, secondo il mio modesto parere. La motivazione principale di questa nuova ondata è sicuramente la crisi che sta attraversando l'industria cinematografica. Il discorso è sempre quello: è ovviamente più sicuro puntare su concept già conosciuti al grande pubblico, piuttosto di rischiare al botteghino. Il cinema è soprattutto guadagno, senza le grosse entrate nessuno farebbe più niente.
La situazione in generale non è buona, ma d'altronde stiamo attraversando un momento storico orribile, è normale che tutto questo si rifletta anche nel cinema.
Ristori: Manca il coraggio di investire in idee nuove. Il cinema mainstream hollywoodiano pensa solo ed esclusivamente al guadagno.

Quali sono i giovani registi di genere che più apprezzi?
Boni
: In Italia siamo pieni di giovani talenti, per citarne alcuni faccio i nomi di Fabio D'Orta, Cosimo Alemà e il duo Fabio&Fabio.
Questa estate io e Marco siamo stati sul set del film di Cosimo, che sicuramente darà un grande contributo al cinema di genere italiano.
Ristori: Ho apprezzato molto lo stile de La Horde dei francesi Dahan e Rocher, Zombieland di Fleisher, Feast di Gulager e Doghouse di Jake West. Adoro i film fracassoni che mischiano l'orrore al grottesco, alla commedia e all'azione. Eaters è più vicino a loro che ai classici zombi movies.

Cosa ne pensi della recente corrente francese votata al gore più estremo (penso ovviamente ad Alexandre Aja, Xavier Gens o Pascal Laugier), e spagnola più indirizzata verso la tensione e l’atmosfera (per esempio Jaume Balaguerò o Jaume Collet-Serra)? Quale delle due preferisci?
Boni
: Amo molto la nuova corrente francese, ho apprezzato molto film come Calvaire, la Horde e À l'intérieur, per citarne alcuni. Anche la Spagna è molto attiva e sforna prodotti molto interessanti e del respiro internazionale. Dovremmo prendere esempio e cercare di stare al passo coi tempi, anche se, storicamente, per noi è sempre stato molto difficile!
Ristori: Apprezzo entrambe le correnti anche se preferisco quella francese, più estrema e cruda.

Ecco la sinossi del film:

Il mondo – devastato dalla Grande Epidemia – è governato da orde di morti viventi. Tre uomini – Igor e Alen, due cacciatori di morti e uno sconosciuto, Gyno – tentano di dare una risposta a quanto è accaduto alla razza umana. Alen e Igor partono verso due giorni di caccia, per trovare nuove "cavie" per Gyno ed incontreranno i personaggi più disparati: un pittore pazzo, neo-nazisti e una misteriosa ragazza, figlia dell'Untore, supposto iniziatore dell'epidemia…

Eaters è diretto da Marco Ristori e Luca Boni.

Nel cast Alex Lucchesi, Guglielmo Favilla, Claudio Marmugi, Rosella Elmi ed Elisa Ferretti.

 

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