Tratto dall'omonimo libro di Alessandro D'Avenia, Bianca come il latte, rossa come il sangue è un epifenomeno di quel trend iniziato da Federico Moccia: narrativa sentimentale per l'adolescenza che in virtù del successo letterario passa al cinema, cavalcando volti nuovi del cinema (in questo caso Filippo Scicchitano) e riproponendo sempre la medesima tipologia di instant-sentimentalismo.
La storia stavolta è di un ragazzo del liceo innamorato perdutamente di una ragazza poco più grande, che non si accorge che la sua "amica" in realtà non ha occhi che per lui. Ma più che il triangolo sentimentale quello che al film interessa è l'esposizione di una personalità maschile passionale, sognatrice e romantica al massimo. Le ragazze sono oggetti del desiderio utili a quest'esposizione.

E' questa la più grande differenza rispetto al modello di Moccia, in cui invece il protagonista vero, sotto mentit...