In Italia praticamente non lo conosciamo (o almeno non lo conosce chi si affida unicamente alla distribuzione e non scava in rete) ma Xavier Dolan è il talento più limpido che il cinema abbia espresso negli ultimi anni.

Ha girato il suo primo lungometraggio a 19 anni (J'ai tué ma mère – Ho ucciso mia madre), un esordio pazzesco dotato di una violenza espressiva e un'originalità che scoppiano una volta ogni 20 anni, e ha proseguito con altri 3 film dai temi simili ma svolgimenti mai ripetitivi. Ora Mommy continua ad affrontare il medesimo argomento degli altri (il rapporto madre-figlio) ma lo fa cambiando radicalmente punto di vista. In passato i figli, spesso omosessuali, erano vittime di madri che non li capiscono, non li amano e gli rendono la vita un inferno, in Mommy l'inferno lo vivono entrambi e dentro di esso si agitano cercando disperatamente di amarsi.

E' "disperazione" l'unica parola possibile per questo...