Il cinema di genere spagnolo degli ultimi anni sta conoscendo una fase di espansione così potente da arrivare a toccare anche generi prima sconosciuti come la fantascienza introspettiva, ma è così vessato da una vena horror particolarmente prolifica che questa sembra contaminare tutto. Così anche Eva, dramma a sfondo intelligenza artificiale, si apre con una sequenza che sembra suggerire l'orrore e non disdegna riprese dall'elicottero su immensi campi innevati che ricordano le fobie migliori.

In realtà poi l'opera di Kike Maillo, tradisce quasi subito queste promesse, ha uno statuto autonomo forte e nel resto della sua durata non flirta con l'horror come all'inizio ma racconta di un futuro che sembra prossimo per come mette in scena automobili, abbigliamento e costumi eppure è evidentemente remoto per la presenza massiccia di automi nella vita di tutti i giorni. I robot utilizzati quasi da tutti sono assistenti con scarsis...