Per quanto possa andare male, un film di Cameron Crowe avrà sempre le musiche. In questo caso il passo avanti è che ci sono anche le immagini.
Il merito è dei controluce al tramonto di Rodrigo Prieto (uno con in curriculum diversi Inarritu, un Almodovar e un paio di Ang Lee) e delle musiche originali (e non) di Jonsi dei Sigur Ros.
Accade così che nei momenti migliori di La mia vita è uno zoo, le sagome contornate di luce e il bagliore del pulviscolo che si agita nell'aria di campagna si sposano alla perfezione con la rarefazione dei suoni islandesi di sottofondo. Insieme quest'accoppiata riesce a parlare benissimo di quel vuoto esistenziale di una vita in cambiamento, presa nell'attimo in cui ancora non è mutata ma ci sta provando. Ci sta provando davvero!
C'è quindi tutto il meglio e il peggio di Cameron Crowe in La mia vita è uno zoo. La storia, tratta da un fatto vero, è quella di un giornalista avventu...
Croce e delizia di se stesso l'ultimo film di Cameron Crowe vive di momenti altissimi e di abissi di terribile semplicismo...
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