Il più grande pregio di Looper è di saper mostrare di aver capito che senso abbia raccontare di fantascienza al cinema, perchè lo si faccia e dove risieda il senso di ambientare un storia nel futuro. Il suo peggior difetto è di avere due storie da raccontare pretendendo di farne un film solo.
Senza prendere in prestito (quasi!) nulla da nessuno Rian Johnson scrive una storia schietta e onesta, avendo cura di mettere a punto una visione di mondo futuro tanto disperata quanto probabile e trovando anche un ruolo inedito all'abusato meccanismo dei viaggi nel tempo.
La storia è quella di un assassino di un futuro prossimo, in cui la società è precipitata, la fame domina e la violenza anche. E come nei film di Verhoeven, si tratta di una violenza materiale, fatta di metallo e carne dilaniata che si sposa con l'abuso di droghe invasive (assunte tramite collirio come fossimo in una storia di Philip K. Dick). Gli assassini come lui lavo...
Avercene di fantascienza così. Sebbene non perfetto il nuovo film di Rian Johnson ne svela tutte le capacità e ci ricorda di colpo che senso abbia fare film ambientati nel futuro...
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