Per almeno i primi 4-5 film da regista Fausto Brizzi era riuscito a far totalmente dimenticare la sua precedente carriera, quella di sceneggiatore dei cinepanettoni. Ci era riuscito andando a battere un terreno leggermente più fresco, cercando una sofisticazione maggiore nella messa in scena (costumi, scenografie, scenari e costruzione narrativa) e mettendo in piedi delle macchine da incassi di fenomenale presa. Film che diventavano fumetti, che usavano canzoni di cui costituivano il videoclip e che si riciclavano in moltissimi modi diversi, oltre a incassare moltissimo al botteghino con uscite nel giorno di S. Valentino.

Pazze di me conferma che questa verve si sta esaurendo, come già si era visto in Com'è bello far l'amore 3D, in esso si intravedono le battute e le situazioni da cinepanettone, la mancanza di idee che fa ricorrere a percorsi e gag trite senza nemmeno la forza di reimmaginarle e la sostanziale sciatteria di fondo.
Sebbene ancora in grado d...