Da un documentario realizzato da Walter Veltroni su Enrico Berlinguer c'è da aspettarsi il massimo del veltronismo, cioè della ricerca del poetico e del languido senza un'eccessiva sofisticazione, ed è ciò che superficialmente Quando c'era Berlinguer presenta.

Copie stracciate della prima pagina di L'Unità del giorno della morte del leader che rotolano nel vento in una piazza deserta (in bianco e nero!!), musiche struggenti, ralenti, Jovanotti al tramonto… C'è un po' tutto quel che ci si può aspettare, più una buona dose di presenzialismo dell'autore (non solo la sua voce narrante ma anche in alcuni punti la sovrapposizione tra la sua vita e quella di Berlinguer attraverso i suoi video Super8). Ma se questi sono gli evidenti limiti del documentario è anche vero che fa un lavoro migliore di quel che si potrebbe pensare sulla costruzione e la narrazione del personaggio-Berlinguer.

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