Tra i molti punti di riferimento intellettuali che snocciola nel suo ultimo film (Leopardi, D'Annunzio, il cinema muto e via dicendo), Davide Ferrario si premura anche di buttare un paio di punti di riferimento verso il basso come Federico Moccia e Spiderman. Eppure La Luna su Torino non è per nulla diverso dai pessimi film di Moccia. Certo è girato meglio (non ci voleva molto) ed è fondato su un universo culturale di riferimento molto diverso, tuttavia è animato dal medesimo vuoto umano e dalla stessa identica ripetizione ad oltranza di un piccolo microcosmo che esiste unicamente in una certa categoria di racconti o nella fantasia di una certa categoria umana.

 Come i film di Moccia rappresentano una gioventù generica, per bene, garbata e positiva oltre l'ammissibile, sfiorando la propaganda, incapace di parlare di nulla tanto è fasulla e artificiosa, alla stessa maniera La luna su Torino mette in scena un immaginario opposto ma ugual...