C'è la neutralità, l'equilibrio, la parzialità, la faziosità esibita, c'è il livello "Michael Moore" e poi c'è Ken Loach.
Il suo documentario sullo spirito del 1945 racconta quel che successe quando, finita la Seconda Guerra Mondiale, in una Gran Bretagna in ginocchio come molti altri stati nella quale una classe operaia particolarmente stufa di essere miserabile e soprattutto terrorizzata di finire nella medesima situazione che seguì la fine della prima guerra mondiale (disoccupazione, disperazione, abusi, corruzione ecc. ecc.) prese coscienza di sé.
Con la consapevolezza (prima iniezione di Loach nella storia) che un gruppo unito e coordinato di uomini poteva sconfiggere addirittura il fascismo, la classi più povere votarono in massa il partito laburista, sconfiggendo Churchill (che pure aveva vinto la guerra) e decretando una maggioranza schiacciante. Quel che seguì fu la nazionalizzazio...
Senza mai nascondere il proprio parzialissimo punto di vista, ma con una forza filmica non comune, Ken Loach racconta la nascita del welfare state britannico dopo la Seconda Guerra Mondiale...
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