Se fosse vero che “la felicità è reale solo quando è condivisa”, come filosofeggiava il celebratissimo Into the Wild penniano, la viaggiatrice australiana Robyn Davidson ne avrebbe avuta ben poca, almeno a giudicare dal film presentato oggi in apertura del Concorso della 70esima edizione del Festival di Venezia. Tracks di John Curran, tratto dal romanzo autobiografico della Davidson, segue la parabola della giovane Robyn in fuga dalla civiltà (intesa non tanto come la costrizione sociale di Into The Wild, chiaro riferimento di Curran nella costruzione del proprio film, quanto comunità di esseri umani). Già dai primi  fotogrammi, la ragazza viene introdotta agli occhi dello spettatore come animale antisociale e votata in toto al compimento della sua avventurosa missione: attraversare il deserto australiano fino all’Oceno Indiano, per una distanza complessiva di quasi tremila chilometri. Suoi unici compagni di viaggio: qua...