“Il trucchetto di magia” di Joker è diventata sin da subito una delle sequenze più iconiche del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, arrivato 10 anni fa.

Vulture è tornato a parlarne con alcuni attori e i tecnici che hanno lavorato alla scena, ovvero Richard Ryan (coordinatore stunt), Nathan Crowley (scenografo), Nick Davis (supervisore effetti visivi), Wally Pfister (direttore della fotografia), Ritchie Coster (il Ceceno), Eric Roberts (Sal Maroni) e Charles Jarman (lo sfortunato).

Ve ne riportiamo un estratto qui di seguito:

 

Nick Davis (supervisore effetti visivi): Mi sa che anche Chris [Nolan] pensava che avremmo usato gli effetti visivi all’inizio. Non è così difficile costruire una matita in CGI, tracciarla e farla scomparire. Ma giravamo in IMAX, perciò si vedeva tutto su un formato gigante. Per quanto possibile cercavamo sempre di non ricorrere a inquadrature con effetti visivi non necessari, perché in digitale non puoi ricreare l’IMAX.

Wally Pfister (direttore della fotografia): Non c’era nessun trucchetto. Non c’era una matita quando la testa colpiva il tavolo. Non c’era niente lì.

Crowley: Alla fine l’abbiamo girata due volte, una con la matita e una senza. Poi la post-produzione ha fatto magie. Il film a cui avevamo lavorato io e Chris prima era The Prestige. Abbiamo trascorso un anno a imparare trucchi di magia e a capire come farlo davanti alla cinepresa.

[…]

Jarman: Mentre preparavamo la scena, Heath Ledger non c’era. Faceva parte del suo metodo, entrava nella stanza solo da Joker. Si è trattato di pochi giorni, eppure non lo vedevi tra un ciak e l’altro, a parte alla fine quando ha dato una stretta di mano a tutti. Era un professionista perfetto, è rimasto nel personaggio per tutto il tempo, a parte quando mi ha colpito alla testa per la prima volta e mi ha fatto perdere i sensi.

Ricordo tre volte in cui sono svenuto. Al secondo giorno di riprese avevo la fronte gonfissima. La prima volta non volevo rovinare l’inquadratura. Quando ho ripreso conoscenza Heath mi ha chiesto se stavo bene, io ho risposto di sì e poi è tornato subito a essere Joker.

[…]

Ma se dovessi avere un atro lavoro simile da fare, cercherei qualche scappatoia, un modo per farlo per evitare l’impatto e il colpo. Ci sono molti per evitarlo pur facendolo sembrare altrettanto violento e drammatico. Basta farlo in modo diverso.

Pfister: È un po’ sconvolgente che alla fine il visto censura abbia affidato al film un PG-13. Tutti i film di Chris finiscono per essere così e aprirsi a un pubblico più vasto. Riesce sempre ad averla vinta con l’MPAA. Per la scena della matita gli dissi: “Non avrai il PG-13 con quella, ha infilato quella matita nella testa di un uomo!”. E avevo torto, Chris non ha mai torto, che tu lo voglia o no. “Fanculo – gli ho detto – hai sempre ragione”.

 

 

 

 

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