Prima di Stanley Donen il musical hollywoodiano era tutta una landa di piume di struzzo, grandi piscine in cui tuffarsi, riprese a filo di piombo, nuotatrici sincronizzate, ballerini di fila e tutto l’armamentario classico che il cinema aveva mutuato dal teatro. Dopo Stanley Donen è diventato quello che abbiamo conosciuto, un incredibile sforzo di creatività, scenografie, fotografia e costumi per ricreare l’impossibile, usare la danza e la musica non solo per allontanarsi dal mondo vero, ma proprio per fare cinema. Stanley Donen, soprattutto nella collaborazione con Gene Kelly, è stato un piccolo rivoluzionario della messa in scena, uno dei pochi registi che con il suo lavoro abbia affermato la necessarietà del cinema di fare qualcosa che le altre forme d’arte non possono fare, di non imitare ma creare da zero.
Basta vedere quel che ha fatto già al suo secondo film. Dopo una carriera partita come coreografo in Sua Altezza Si Sposa ha per le mani il simbo...
Una delle figure chiave nel lungo processo di emancipazione del cinema dalle altre forme d'arte, un rivoluzionario senza compromessi
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