Per tutti è Roy Batty, replicante il cui tempo scade nel 2019 (l’anno in cui è ambientato Blade Runner) ma Rutger Hauer, morto il 19 luglio a 75 anni, in realtà ha avuto tantissime vite filmiche diverse con moltissimi successi di carattere diverso e per pubblici diversi.
Per il pubblico olandese innanzitutto è stato e sempre sarà Floris, protagonista dell’omonima serie tv d’ambientazione medievale (l’epoca che in assoluto gli calzava meglio) con la quale esordiva lui assieme a Paul Verhoeven. Un vero punto momento di svolta. Un successo grandissimo che li lancia nel 1969 e crea una delle coppie più feconde della storie del cinema assieme a Ford/Wayne, De Niro/Scorsese e di certo più costante negli esiti di Depp/Burton. Faranno 5 altri film insieme di tutti i tipi e con crescente coraggio nell’osare contaminare durezza ed erotismo, violenza, carne e istinti. Facevano un cinema unico e libero in cui il massimo dell’istintivo e del duro riusciva sempre a convivere con il massimo del...
Ruvido, indisciplinato, impossibile, pericoloso, attraente, Rutger Hauer era fatto per suscitare gli istinti più bassi, era un attore naturale dalla carriera assurda
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