20 anni fa l'addio a John Candy, il nostro ricordo
Il quattro marzo del 1994 se ne andava, a causa di complicazioni cardiache, una delle leggende della commedia americana...
John Candy era canadese.
Uno dei tanti artisti del paese dello sciroppo d'acero che aveva trovato la gloria nella Terra delle Opportunità. Un successo, il suo, del tutto motivato e giustificato.E dico questo non come semplice, sterile e banale celebrazione post-mortem a neanche 24 ore da quel 4 marzo in cui è caduto il ventennale della sua prematura morte.
Scrivo queste parole come potrebbe farlo un qualsiasi trentenne che, crescendo, ha incontrato questo pingue, paffuto attore così tante volte fra cinema e televisione. Di John Candy, oltre a quella vena comica innata che possedeva, ho sempre amato alla follia la sua capacità di saper gestire in maniera naturale, per nulla forzata, il passaggio dalla comicità più fisica - inevitabile vista la sua stazza - quando non addirittura volgare ai registri malinconici, se non addirittura drammatici, dei personaggi cui dava vita. In tal senso l'esempio più pertinente è quello di Del Griffith in Un Biglietto per Due, memorabile lungometraggio datato 1987 diretto da John Hughes, in cui riusciva a essere impudente, impertinente, querulo, eccessivo, sgradevole... solo perché doveva in qualche modo difendersi da quel nemico contro cui così tante persone devono lottare quotidianamente: la solitudine.Zach Galifianakis, nel tutt'altro che disprezzabile Parto col Folle di Todd Phillips, ha cercato di replicare quella perfetta amalgama dando vita a un personaggio tanto insopportabile, quanto buffo e portatore di un grande dramma privato, ma paragonare la performance della star di Una Notte da Leoni a quella di John Candy è come osservare un bambino che scimmiotta un adulto.
Visto che parlare di John Candy per me equivale ad aprire uno scrigno fatto di memorie, di anni in cui un "Andiamo al cinema?" seguito dalla domanda "Si, ma a vedere cosa?" veniva risolto semplicemente con un "C'è John Candy!" capace di mettere d'accordo i membri della mia combriccola di piccole canaglie, preferisco ricordarlo non per mezzo di parole che potrebbero risultare eccessivamente melense, ma con alcuni estratti presi dalle pellicole che ha interpretato.