Aaron Sorkin: "La morte di Philip Seymour Hoffman ha salvato dieci vite"
L'acclamato sceneggiatore di The Newsroom e The Social Network affida a un editoriale pubblicato sul Time le sue riflessioni e il suo ricordo dell'attore...
"Phil Hoffman e io avevamo due cose in comune: eravamo entrambi padri di bambini piccoli e entrambi eravamo sulla via della riabilitazione dall'uso di sostanze stupefacenti".
L'esordio dell'editoriale di Aaron Sorkin pubblicato sul Time va dritto al sodo, come sempre accade quando un Artista con la A maiuscola decide di parlare a cuore aperto.E nel momento in cui si parla di un collega e amico recentemente scomparso, la sincerità diventa un passaggio, un elemento inevitabile.
Naturalmente conoscevo già il lavoro di Phil - fin dai tempi del suo straordinario esordio in Profumo di Donna, dove interpretava un codardo e privilegiato studente della scuola preparatoria per il college - ma non avevo mai avuto modo d'incontrarlo prima di La Guerra di Charlie Wilson, dove ha interpretato Gust Avrakotos, un'agente della CIA molto working class che non aveva più i favori dei sui colleghi della Ivy League.
Una svolta a 180°.Di tanto in tanto, nelle pause delle prove, sgattaiolavamo fuori del teatro di posa della Paramount per scambiarci delle storie di vita vissuta. Non è insolito avere questi mini meeting doppia A - le persone come noi sono le uniche che non riescono a far suonare del tutto folli questi racconti di follia effettiva. "Si, anche io mi facevo". Gli dissi che mi sentivo fortunato perché sono schizzinoso e non so maneggiare gli aghi. Mi consigliò di rimanere schizzinoso. Poi una volta disse questo "Sai, se uno di noi due morisse per un'overdose, dieci persone non seguirebbero la stessa sorte". Con queste parole intendeva che il decesso di uno di noi due sarebbe finito su tutti i giornali e, magari, avrebbe spaventato qualcuno portandolo a desistere dall'usare droga.
Per cui è con questo spirito che vorrei dire: Phil Hoffman, questo attore gentile, elegante, magnifico e fragoroso che non era mai "esteriormente" adatto per i ruoli che doveva interpretare per poi finire a dominare letteralmente le aree in cui il suo personaggio muoveva i propri passi, non è morto per un'overdose di eroina. E' morto a causa dell'eroina. Dovremmo smettere di implicare che se ne avesse assunto un differente quantitativo non sarebbe morto e tutto sarebbe andato a buon fine.
Non è morto perché stava festeggiando troppo o perché in preda alla depressione. E' morto perché era un drogato in un giorno della settimana con una "y". Ci ha lasciato un'eredità di ruoli che si è guadagnato.
E, a questi, possiamo aggiungere dieci persone che, probabilmente, ora non moriranno a causa della droga.