David Heyman, produttore di Harry Potter: "Gli studios devono fare film per il grande schermo"
David Heyman, produttore di Harry Potter, sostiene che gli studios debbano sostenere il cinema producendo film per il grande schermo
Negli ultimi anni la sua casa di produzione, la Heyday Films, ha realizzato anche pellicole per piattaforme streaming come Netflix (Storia di un matrimonio) e ha anche aperto una divisione televisiva assieme a NBCUniversal International Studios, la Heyday Television, che ha prodotto la serie tv Clickbait, appena uscita su Netflix.
In un'intervista con Variety, Heyman ha raccontato però di quanto sia ancora legato all'esperienza cinematografica, e quanto voglia difenderla:Il produttore ha risposto "NO!" alla domanda se secondo lui il cinema è morto, ma ha anche ammesso che, avendo diversi figli tra i 36 e i 13 anni, si rende conto di quanto siano cambiate le abitudini degli spettatori:Sono una persona che ama il cinema, e sono preoccupato. Penso sia davvero importante che si facciano film per il cinema, oltre che per il piccolo schermo.
Dopo l'esperienza del lockdown ci si è abituati a vedere le cose a casa... portare la gente al cinema è indubbiamente una sfida più grande di prima. Ma credo nell'esperienza di andare al cinema, e continuerò a fare film che aspirano a quel tipo di fruizione. Penso che servirà un sostegno finanziario da parte degli studios. Ci servono le varie Sony, Warner Brothers, Universal, Paramount, Disney... che dovranno investire per fare film per il grande schermo. E ci servono cineasti di talento che vogliano fare film di grande qualità. E dobbiamo rendere entusiasmante l'esperienza cinematografica. Dobbiamo fare grandi film, perché sono quelli che portano la gente al cinema. È più facile rivolgersi allo schermo casalingo, perché non si esce di casa. Basta dire "non mi piace", e si cambia contenuto.
Secondo Heyman l'accorciamento della finestra cinematografica da 90 a 45 giorni è fondamentale perché il cinema sopravviva:
A mio avviso il lancio in contemporanea al cinema e in streaming è problematico per l'esperienza cinematografica. Ma penso che le due cose possano coesistere. Nel senso... se si decidesse di fare il day-and-date con lo streaming, allora bisogna chiedere molti soldi per la versione digitale.
Ma quest'industria è cambiata così tanto nel corso dell'ultimo anno... ma in realtà anche negli ultimi tre, cinque, dieci anni. Penso che chiunque dica con certezza che le cose andranno in un modo o nell'altro, nel corso dei prossimi anni, in realtà non sappia di cosa sta parlando. È come quando uno dice di essere certo che un film sarà un successo. Non puoi saperlo davvero. Nei prossimi anni capiremo davvero cosa succederà.
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