Il padrino, Al Pacino racconta quando ha capito che il film era in buone mani

Parlando con il New York Times. Al Pacino ha raccontato il momento esatto in cui ha capito che Il padrino era in buone mani...

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A margine delle celebrazioni per i 50 anni de Il padrino, il capolavoro di Francis Ford Coppola tratto dal romanzo di Mario Puzo, Al Pacino, Michael Corleone nella pellicola, ha ricordato la sua esperienza col film in un lungo profilo del New York Times.

In un passaggio della chiacchierata, Al Pacino racconta del preciso momento in cui ha capito che Il padrino era un'opera nelle mani di qualcuno che sapeva il fatto suo e che sarebbe stato un lungometraggio ben fatto.

Ricordi la scena del funerale di Marlon? Era finita nel pomeriggio, il sole stava calando. E, naturalmente, ero contento perché potevo andare a casa e farmi qualche drink. Ero sulla strada che portava alla mia roulotte pensando che era stato proprio un bel giorno. Non avevo battute, obblighi particolari e andava bene. Ogni giorno senza battute è un buon giorno! Insomma, me ne sto tornando al mio camper e, seduto su una pietra trombale, vedo Francis Ford Coppola. Piangeva come un bambino. A profusione. Vado da lui e gli domando "Francis, cosa c'è che non va? Che succede?". E mi dice "Non mi consentono di fare un'altra ripresa", ovvero che non gli avevano dato il via libera per girare un'altra scena. A quel punto ho pensato "Ok, suppongo di essere davvero in un film valido qua". Perché stava dimostrando di avere questa enorme passione.

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