Ci siamo quasi: i membri della spedizione del National Geographic hanno confermato che James Cameron potrebbe compiere la sua storica immersione proprio questo weekend.

A metà marzo il regista si è immerso per una prova nella fossa New Britain delle Isole Salomone, a bordo del sommergibile Deepsea Challenger. Questa mattina il team del National Geographic e del regista hanno lasciato l'atollo Ulithi nell'Oceano Pacifico in direzione della Fossa delle Marianne: l'idea è, se il mare rimarrà calmo, di effettuare l'immersione. Cameron sarà l'unica persona a bordo del batiscafo, e per la prima volta dal 1960 (e la seconda nella storia) toccherà il punto più profondo dell'Oceano per raccogliere campioni e filmare il fondale.

Il batiscafo si è già recato sul fondale senza equipaggio, come ha riferito lo stesso Cameron alla stampa. Il regista dovrà rimanere in uno spazio stretto e angusto per oltre sei ore, ma secondo quanto afferma il fisico Joe Maclnnis non corre pericoli:

E' come i primi astronauti della Mercury. E' da solo in una capsula, e ora ha passato abbastanza tempo in quello spazio combinato da sentirsi davvero a suo agio.

 

Per prepararsi, il regista ha corso ogni giorni, praticato yoga e studiato moltissimo:

Ha parlato con gli scienziati per anni, ma nell'ultimo anno si è dedicato anima e corpo a questo progetto.

 

Con i campioni raccolti e filmati in questa spedizione, è probabile che le ripercussioni scientifiche saranno molto positive e faranno compiere un grande passo in avanti nell'esplorazione degli oceani.

Il sommergibile Deepsea Challenger è stato progettato da Cameron e dal suo team negli ultimi sette anni, ed è in grado di calarsi nelle profondità alla velocità di 150 metri al minuto: ci metterà circa un'ora e mezza a raggiungere il fondo. Numerose le cineprese 3D che equipaggiano il batiscafo: riprenderanno ogni minuto della spedizione non solo per scopi documentaristici (già pianificati ovviamente) ma anche perché la stereoscopia permette una più rapida ricostruzione delle distanze degli oggetti. L'illuminazione verrà fornita da una torre di LED alta due metri e mezzo, come spiega il biologo marino Doug Bartlett:

Questo genere di illuminazione è qualcosa di mai visto prima su altri veicoli subacquei o in mano a dei sub.

Durante precedenti spedizioni di prova, Cameron ha trovato molluschi a profondità marine impensate: uno degli obiettivi della sua discesa nella Fossa delle Marianne è proprio quello di filmare le forme di vita del fondale (della cui esistenza già c'è testimonianza). Se trovasse animali forniti di esoscheletro o guscio, la scoperta sarebbe senza precedenti, anche perché potrebbe persino aiutare gli studi sulle eventuali forme di vita extraterrestri presenti, per esempio, sulla luna di Giove Europa.

Il National Geografic diffonderà al pubblico le analisi della spedizione a gennaio del 2013. E in attesa di notizie da parte del regista, qui sotto potete vedere un paio di filmati su come sarà la spedizione: