La banda della Uno Bianca: stasera e domani su History Channel la docuserie diretta da Claudio Pisano
Questa sera e domani andrà in onda su History Channel la docuserie La banda della Uno Bianca, diretta da Claudio Pisano
Si snoda in due appuntamenti il racconto delle vicende che hanno insanguinato l’Emilia-Romagna e le Marche dal 1987 al 1994, e lo fa con un punto di vista unico, quello dei poliziotti che hanno arrestato i fratelli Savi: Luciano Baglioni e Pietro Costanza, che per la prima volta hanno rilasciato una lunga intervista.
La docuserie è il racconto di una lotta tragica ed epica tra “guardie e ladri”. In questa guerra tra bene e male, tra delinquenti e poliziotti, il punto di vista del racconto è quello delle persone che sono state colpite direttamente e personalmente nella vicenda. Come per esempio Luciano Baglioni e Pietro Costanza, i due poliziotti coinvolti nel primo dei 24 omicidi della banda, che incredibilmente sette anni dopo saranno capaci di catturare gli esponenti della banda, scoprendo una triste realtà: il male si travestiva da bene, i cattivi erano in realtà loro colleghi poliziotti, i tre fratelli Savi (Alberto, Roberto e Fabio, l’unico che non faceva parte delle forze dell’ordine).C’è anche il punto di vista di Eva Mikula, la fidanzata di Fabio Savi: era presente al momento della cattura di Fabio e le sue dichiarazioni risultarono decisive per la condanna dei tre fratelli.
Quando Eva decise di trasferirsi in Italia da Fabio, nell’aprile del 1992, la banda aveva già ucciso 22 persone. Un “amore perverso”, come lo definisce la stessa Mikula, iniziato in un ristorante di Budapest quando aveva 16 anni (e Fabio Savi 32) e finito 33 mesi dopo, in un autogrill vicino al confine con l’Austria, tra i lampeggianti delle volanti della Polizia, nel momento in cui Fabio venne arrestato e voltandosi verso di lei disse: “L’ho fatto per te, Eva”.Nelle due puntate ci saranno inoltre le testimonianze di Daniele Paci, il magistrato che ha fatto arrestare la banda, Giampiero Moscato, allora cronista giudiziario dell'ANSA, del fotografo Pasquale Bove, di Giuseppe Chicchi, ex Sindaco di Rimini e di alcune vittime: la mamma di Otello Stefanini (uno dei tre Carabinieri uccisi nella strage di trent’anni fa al quartiere Pilastro di Bologna), il figlio di Graziano Mirri (benzinaio di Cesena ucciso dai Savi) e Francesca Gengotti (sopravvissuta alla rapina della Coop di Rimini Celle, che all'epoca aveva appena 9 anni).
Attraverso interviste, audio inediti, documenti processuali e video di repertorio, si compone il ritratto di una delle bande criminali più spietate in Italia.
“La banda della Uno Bianca” è una produzione Stand By Me per A+E Networks Italia. Prodotto da Simona Ercolani, a cura di Lorenzo De Alexandris, il documentario è diretto da Claudio Pisano, mentre l’autore è Simone Passarella. Fabrizio Forner è produttore esecutivo.
Nato a Scordia, in provincia di Catania, nel 2002 Claudio Pisano si trasferisce a Roma dove studia presso il DAMS dell’università Roma Tre. Si forma lavorando in montaggio al fianco di registi come Paolo Virzì, Fausto Brizzi, Gabriele Salvatores e Luca Manfredi. Dal 2012 comincia a lavorare come regista e raggiunge la notorietà realizzando il programma Rai “Sconosciuti”, in veste di autore e regista. Negli anni successivi realizza vari programmi tv per le più importanti emittenti televisive, tra i quali “Alta infedeltà” (Real Time, 2015-2018), “Coppie in attesa” (Rai2, 2015 e 2016), “Nuovi eroi” e “Amore in quarantena” (Rai1, 2020).È del 2020 la serie “La dottoressa Giordy” (Tim Vision), mentre tra il 2018 e il 2019 realizza “Sara e Marti, la nostra storia” per Disney Channel, la serie teen “Love dilemma” per Real Time e la docufiction “Treccani, il volto delle parole” per Rai3. In ambito documentaristico ha realizzato soprattutto prodotti d’inchiesta, come: “Il condannato – Cronache di un sequestro” (Rai3, 2018), “Emanuela Orlandi, il caso è aperto” (Nove, 2019), “Scomparsa - Il caso Ragusa” e “Suicidio apparente – Il caso Mario Biondo” (Nove, 2021). Per History Channel ha invece realizzato nel 2019 anche “La strage di piazza Fontana”.