Dopo una partenza difficile, Paul Thomas Anderson è finalmente riuscito a girare il suo nuovo film, The Master, nei mesi scorsi, mantenendo un grande riserbo su tutto ciò che riguarda la produzione.
 

Un primo interessante dettaglio è trapelato in questi giorni da Twitter, grazie a un breve scambio di battute fra due registi Pixar, Andrew Stanton e Brad Bird. Scopriamo infatti che il film è stato girato -almeno in parte- in formato 65mm, quando solitamente il formato utilizzato è il 35mm. Già alcuni mesi fa Anderson aveva fatto dei test di ripresa in 65mm, test che evidentemente hanno dato ottimi risultati se il regista ha deciso di procedere su questa strada poco convenzionale.

Prima di The Master, film come 2001: Odissea nello spazio, Lawrence d'Arabia e Tutti insieme appassionatamente sono stati girati in 65mm, formato che è in qualche modo tornato in auge negli ultimi tempi con il digitale IMAX. Bisogna però sottolineare che l'IMAX non è l'esatto corrispettivo di un formato analogico in 65mm, essendo il frame più alto e meno orizzontale (l'aspect ratio è 1.44:1 contro i 2.20:1 del 65mm).

Brad Bird ha confermato che il formato utilizzato da Anderson non è IMAX ma il "vecchio" 65mm, e questo apre alcuni interrogativi. Non è infatti così scontato che nel 2012 esistano sale cinematografiche predisposte per una proiezione 65mm. Gli stessi schermi IMAX hanno delle specifiche tecniche che li rendono inadatti a questo tipo di proiezione, e possiamo immaginare che, a meno di una riconversione in digitale, saranno poche le sale in grado di ospitare la pellicola. L'esperimento si preannuncia però molto interessante per chi ama godere di una proiezione di alto livello nelle sale cinematografiche.

Ad oggi il film non ha ancora una data d'uscita ufficiale, ma è atteso nei cinema entro fine anno.

La storia di The Master segue le vicende di uno sbandato solitario (Joaquin Phoenix) che subisce il fascino di un gruppo di fanatici religiosi dedicati alla "Causa" e guidati da un leader carismatico (Phillip Seymour Hoffman). Il ragazzo è attratto anche dalla figlia del Maestro (Amy Adams). I paralleli con la vita di L. Ron Hubbard si sprecano, anche se Anderson e la produzione (forse anche per evitare ritorsioni) negano collegamenti con le vicende del fondatore di Scientology.