USA Today ha chiesto al cast e al regista di Pieces of a Woman un parere su quanto accaduto con Shia LaBeouf, estromesso dal cast di Don’t Worry Darling dopo le accuse di FKA Twigs dell’anno scorso.

Ecco le risposte del regista del film scritto da Kata Wéber, Kornèl Mundruczó, e delle due attrici Vanessa Kirby e Ellen Burstyn:

Mundruczó: Queste sono accuse serie e sono difficili da reggere. Leggere tutte le testimonianze mi ha riempito il cuore di dolore e tristezza. Credo che tutte le persone debbano sentirsi libere di poter parlare e raccontare le loro storie. E io sto dalla loro parte.

Burstyn: Mi ha sempre mostrato grande rispetto, lo sentivo, sapete, era una persona tenera, avvertivo la sua sensibilità. Per quanto riguarda il resto dei suoi problemi non spetta a me giudicare.

Kirby: Ho avuto un rapporto professionale con lui come con tutti. La cosa importante, ripensando al film, è che si tratta della storia di Kata e Kornél per certi versi. Sapere che Kata sia riuscita a rinunciare al suo silenzio con un argomento così duro, visto che c’è così tanto silenzio e senso di vergogna attorno a questa cosa… è bello sapere che ci sia riuscita. Sapevamo tutti fin dall’inizio cosa ci fosse in gioco.

Ricordiamo che lo scordo dicembre l’attrice e cantante FKA Twigs aveva fatto causa all’attore accusandolo di percosse e abusi, e tra le altre cose anche di averle trasmesso consapevolmente una malattia venerea. I due si erano frequentati per circa un anno dopo le riprese di Honey Boy.

Successivamente, Netflix ha rimosso il nome di LaBeouf dalla campagna promozionale per i premi Oscar del film Pieces of a Woman diretto da Kornél Mundruczó (per cui Vanessa Kirby ha vinto la Coppa Volpi a Venezia).

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