Finora, Jon Spaihts ha scritto due sceneggiature cinematografiche. Una, davvero mediocre, è diventata un film abbastanza trascurabile come L'Ora Nera, mentre l'altra, quella realizzata per Prometheus, è stata smontata e rimontata come la creatura di Frankenstein da parte di Damon Lindelof.

La cosa tragica è che, fra le due, è proprio quella con le potenzialità più interessanti a non essere stata tradotta in immagini. Si sapeva già che lo script di Spaihts prevedeva la presenza di xenomorfi e facehugger, tutta roba ritenuta come "stereotipi di Alien" da Damon Lidelof – maggiori informazioni in questo articolo – nonché una diversa gestione della scena di aborto nel Pod medico.

Nella prima incarnazione, tutto era giocato sul concetto di "sopravvivenza a un chest-bursting", un'eventualità mai affrontata prima dalle varie pellicole di Alien. Il personaggio interpretato da Noomi Rapace si sottoponeva all'intervento di rimozione del parassita dentro la capsula medica, ma, dopo averlo tolto, non usciva subito dal pod come invece avviene nel trattamento di Damon Lindelof. La macchina, dopo aver espulso l'alieno, sigillava al suo interno la Dottoressa Shaw, che si risvegliava poi otto ore dopo, con "la cosa", ormai cresciuta a sufficienza per costituire un vero e proprio pericolo. Anche il recupero dall'operazione era molto più graduale, rispetto a quello che poi abbiamo visto sullo schermo: un personaggio che, dopo aver subito un taglio cesareo, si mette a correre e saltare come se nulla fosse dopo appena due minuti senza spargimento d'interiora. 

Ma cosa ha motivato tutti questi cambiamenti che hanno trasformato Prometheus nella regina delle pellicole sprovviste di logica? La risposta, secondo Spaiths, va ricercata fra le teste degli executive della Fox:

Un sacco di pressione è arrivata da dei livelli molto, molto alti dello studio. Volevano fare qualcosa di più originale e non un altro capitolo del franchise di Alien. E' una decisione che è arrivata dai capi – focalizzarsi di più sulla nuova mitologia e lasciando più arretrati possibili i riferimenti a Alien.

Da cui il liquido nero in stile X-Files e le giare al posto dei facehugger e le uova. Tuttavia lo sceneggiatore conferma che la maggior parte delle scene d'azione da lui elaborate sono rimaste:

C'era questo composto mutageno di colore nero che poteva cambiare le persone in maniera imprevedibile. Fyfield si tramutava in un mostro e diventava una minaccia in una determinata maniera, così come gli Ingegneri, gli Space Jokey, che si dimostravano davvero terribili. Anche nella mia versione ne risvegliavamo uno che poi strappava via la testa di David.

Tornando al tema "Facehugger" Jon Spaihts aveva immaginato una sequenza molto più incisiva e sanguinosa relativa alla contaminazione di Holloway, che è stata tolta proprio per il desiderio della Fox di eliminare i riferimenti alla saga di Alien:

Nella mia stesura c'erano i facehugger. David resta affascinato dalla scienza degli Ingegneri, ma non contamina Holloway in modo deliberato con una goccia di sangue. Al posto di questo passaggio, avevamo una scena in cui Holloway commette un atto di hybris e si toglie il casco nella sala del pianeta alieno, prende una botta che lo lascia privo di sensi, viene fecondato da un facehugger e si risveglia senza sapere quello che gli è accaduto. Quindi torna all'astronave e, una volta arrivato nella sua cabina, viene abbracciato dalla dottoressa Shaw, che è colma di gioia per averlo visto rientrare sano e salvo. E poi cominciano a fare l'amore ed è proprio durante quest'atto che il suo petto esplode e lui muore. Per cui la scena del final cut è una specie di richiamo incasinato a quello che avevo scritto io. 

Anche l'androide David era profondamente differente nella prima sceneggiatura, un personaggio meno sottile, raffinato se vogliamo, e con le mani più "sporche di sangue":

David rimane affascinato dagli Ingegneri e comincia a causare dei ritardi nella missione, seguendo un suo percorso, essenzialmente perché si sente molto connesso a queste creature. Sono intelligenti, sofisticati e grandi abbastanza per essere considerati suoi pari. Cova un profondo disprezzo per i suoi creatori umani. E quando Elizabeth Shaw tenta di fermarlo, lui la espone deliberatamente a un facehugger. Accarezza un uovo aperto da cui esce un facehugger. David non ha l'odore di una vera persona, il suo respiro non è umido, quindi può maneggiare l'essere come se fosse un gattino. Non è interessato a David. Ma poi attacca la dottoressa ed è così che lei resta fecondata nella mia sceneggiatura. 

Ciò nonostante, anche in questa incarnazione i due si sarebbero trovati soli alla fine della storia, anche se con una sfumatura nettamente più ambigua della loro collaborazione forzata:

Li lasciavo entrambi sulla superficie di questo piccolo pianeta. Era lapalissiano che David e Shaw avrebbero comunque dovuto agire come una squadra per sopravvivere. Il finale della pellicola, con quell'astronave che parte, si focalizza su un punto ben preciso, mentre io volevo essere meno netto. Ruotava tutto attorno a questo androide fatto a pezzi e questa donna sfregiata che restavano soli a far fronte alla situazione (…) La mia trilogia vedeva l'arrivo della Yutani Company e un paio di altre rivelazioni sugli Ingegneri.

Invece tutto quello che ci resta è un astronave con la donna sfregiata e l'androide in pezzi di cui sopra, diretti a fare chissà nello spazio più remoto.

Ad aggiungere benzina sul fuoco, ci pensano poi le dichiarazioni di Charles De Lauzirika, uno dei responsabili dei contenuti extra del Blu-Ray di Prometheus, rilasciate durante la presentazione del disco alla stampa inglese. A quanto pare, la Fox aveva chiesto a Ridley Scott di realizzare una versione estesa del film per l'home video, ma il filmmaker avrebbe risposto "picche" perché quella vista al cinema è la sua "versione definitiva" del lungometraggio. Quando il Blu-ray sarà disponibile in Italia, dovremo accontentarci dei 35 minuti di scene eliminate piazzati fra i contributi aggiuntivi.